Le intenzioni del presidente
—Questa estrema possibilità di non restare fuori dall’Europa dopo tre anni, comunque non può non far aprire il dibattito sul caso Palladino. Intanto per me l’allenatore dovrebbe smettere di accusare gli arbitri ogni volta che perde, anche questo è un segnale di debolezza, ma andiamo avanti. Il tema Palladino è aperto perchè con un giovane allenatore come questo, palesemente non pronto a gestire una squadra con ambizioni molto alte come la Fiorentina, cresciuto poco e non maturo, il rischio è ripartire con una guida instabile, non carismatica per i giocatori, senza certezze. Il paradosso è che negli anni scorsi la Fiorentina aveva un allenatore bravo e una squadra non altezza, oggi ha una squadra molto forte e un allenatore che sta facendo l’Erasmus a Firenze. Commisso ha prolungato il suo contratto fino al 2027 sorprendendo l’allenatore stesso, ma anche i suoi dirigenti. Il presidente viola da scafato manager ha capito che la squadra era in difficoltà in questo finale, ha sperato che una iniziativa del genere portasse una scarica di adrenalina. Ricompattasse tutti. Non è successo. La mossa del presidente è legittima e se lui ha visto in Palladino un potenziale grande allenatore, lo vuole far crescere con la Fiorentina, a maggior ragione la decisione va rispettata. Chiamatela programmazione. Però, allo stesso tempo, va detto che nessuno sa quanto tempo necessiti ancora Palladino, di quanto tempo abbia ancora bisogno per diventare un allenatore da Fiorentina a tutto tondo. Ammesso e non concesso che il suo calcio provinciale evolva, che lui sappia cambiare mentalità.
Con Palladino anche l’anno prossimo non si potrà più dire che l’obiettivo è l’Europa League o altro, bisognerà dire che il progetto prevede una crescita non quantificata. Potrebbe andare benissimo, ma anche no. Si ripartirebbe come l’estate scorsa con poche certezze e tante speranze in panchina. E’ questo che si vuole? O con una squadra forte come la Fiorentina di oggi sarebbe meglio puntare su un allenatore (Sarri è il primo nome che mi viene in mente) vincente e capace di trattenere tanti giocatori che senza Europa temo se ne andranno. E allo stesso tempo capace di proporre un calcio moderno, brillante e propositivo del quale il Popolo Viola ha una voglia matta. Non credo che i tifosi siano orgogliosi del calcio proposto quest’anno. Hanno visto grandi giocatori, ma nessuno si è divertito. Quando proponi un calcio come questo lo devi accompagnare con i risultati, giocare male e finire fuori dal campionato, dalla Conference e dalla Coppa Italia mi sembra soltanto tafazzismo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.violanews.com/assets/uploads/202512/7ce122192b65870d81df4e669586e613.jpg)