Fiorentina in alto mare
—Siamo a celebrare le sconfitte con dignità, si parla del nulla cosmico, abbiamo sperperato l'ennesimo campionato per la mancanza di una struttura societaria che prima ha affidato la squadra ad un giovane tecnico per poi lasciarlo nella mota alta due metri. Siamo alla vigilia di due partite contro Panathinaikos e Juve che disegneranno il futuro in coppa e campionato. Dopo sei anni di picche e discorsi fuori luogo molti tifosi hanno abbandonato emotivamente il mondo Fiorentina, anche la partita contro la Juve, che per le nostre generazioni rappresentava un mese di passione, adesso è diventata una partita normale. Paragono questi anni come quei ricchi che comprano abiti firmati, pagandoli fogli da 100 euro ma non gli sanno portare, arriva il povero con un jeans e una camicia bianca che lo svernicia nell'eleganza.
Speriamo che i giocatori si estraneino da tutte queste paturnie e regalino a Firenze qualcosa di importante. Uomini come De Gea, Gosens, Kean, ottimi calciatori con grande carisma possano infondere nel resto del gruppo la voglia di arrivare a qualcosa di importante. Chissà quanto soffre in panchina il buon Edoardo nel vedere certe prestazioni, lui ragazzo dalla generosità infinita, dalle capacità ottime abbinate alla voglia di aiutare il compagno vicino, questa vicenda non ci voleva proprio. La Fiorentina senza Bove si è spenta lentamente, non abbiamo più ritrovato un filo logico. Paragono la grandezza di Edoardo a due centrocampisti della mia gioventù che non erano fuoriclasse ma senza di loro Napoli e Milan erano pesci fuor d'acqua: Nando De Napoli e Angelo Colombo... il calcio ha mille sfaccettature.
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