Ecco, col pallone Gudmudsson sa fare cose abbastanza improbabili per la maggioranza dei calciatori professionisti e c’è da chiedersi come mai sia nato in Islanda e non in Brasile, Argentina o magari anche in Italia.
Incantevole; difficile trovare atri termini per quei tocchi beffardi che mandano in gol i compagni, oppure quando decide di produrre in proprio e segna.
Va lasciato libero in mezzo al campo: pochi compiti di copertura, meglio ancora se proprio non deve marcare nessuno, preoccupandosi solo di quello che farà quando avrà il pallone tra i piedi.
E a questo punto viene in mente il grande Ciccio Graziani con l’immenso Baggio: nelle otto partite in cui lo ha allenato minacciò di prenderlo a calci nel fondo schiena se solo fosse tornato nella propria metà campo, come invece voleva il povero Bruno Giorgi.
Ecco, Gudmudsson non è Baggio, ma per questa Fiorentina è un gran bel lusso che ci possiamo permettere.
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