Gud out, ma le alternative ci sono
—Nessuna illusione però da Lecce. C’è ancora tanto da fare sulla strada della compattezza e della velocità nelle linee di passaggio e del movimento senza palla, ma ora si vede una squadra che sa quello che deve fare, attenta in copertura, pronta a recuperare palla e ripartire. La Fiorentina sta diventando una di quelle squadre che fa giocare male gli avversari. Non è poco. Mi aspetto una crescita dentro un calcio non spettacolare, ma sapete come la penso: il calcio è bello quando ha un’idea, un’organizzazione e una personalità, qualunque strada si prenda. E deve portare punti, ovviamente. E rispetto all’anno scorso ne mancano ancora quattro. L’unica cosa storta di Lecce è l’infortunio di Gudmundsson, mentre penso che Kean giocherà già domenica con la Roma. Per quanto ne avrà lo sfortunato islandese? Lo sapremo mercoledì, la muscolatura ha bisogno di riposo per una diagnosi più sicura. Si è fermato in tempo? Lo speriamo e lo vedremo. Intanto però torno alla rosa lunga, a una squadra costruita sostanzialmente bene. E’ chiaro che meglio avere Gudmundsson che non averlo, non mi fate essere banale. Ma cose del genere succedono e la Fiorentina è preparata, ha la soluzione pronta chiamata Beltran e s’è già visto, ma in quella posizione possono agire anche altri a seconda dell’avversario, da Adli (nel Milan ha fatto il sottopunta) a Bove, ma proprio volendo anche Sottil con meno protezione in fase difensiva. A proposito di soluzioni, giovedì in Svizzera ci aspettiamo tutti delle belle rotazioni. Sapete come la penso, non farei dieci cambi, il rischio di non trovare un assetto equilibrato è alto. Andrei con un giusto turn over e agirei sul minutaggio con gli altri cinque cambi. Scontato Terracciano in porta, confermerei Adli, Colpani, Ranieri e Dodò. Più o meno questa: Terracciano, Dodò, Quarta, Ranieri, Biraghi in difesa. In mezzo Adli, Richardson e Bove. Davanti Colpani, Beltran e Kouamé. Nella ripresa se le cose vanno bene, fuori Dodò per Kayode, Colpani per Ikoné, Beltran per Sottil, spazio a Parisi e Moreno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA