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Dzeko va benissimo, ma Kean resta? Ore decisive per Gud: c’è la Roma

Dzeko va benissimo, ma Kean resta? Ore decisive per Gud: c’è la Roma - immagine 1
Se Pioli ha detto sì alla Fiorentina, rifiutando anche la Nazionale, vuol dire che gli hanno promesso una squadra competitiva ad alto livello. Il mercato è lungo.
Enzo Bucchioni Editorialista 

Si chiama Edin Dzeko, un eterno ragazzo di 39 anni, il primo acquisto della Fiorentina dell’era Pioli. E’ un gran giocatore e lo sappiamo da un ventina d’anni, intelligenza calcistica sopra la media, fa gol e assist, anche quest’anno in Turchia ha segnato ventuno reti e giocato moltissimo. Dovrebbe essere ancora in una condizione discreta anche per il campionato italiano lasciato due anni fa dopo la finale di Champions con l’Inter. Lo speriamo.

E’ la classica operazione di sponda alla Pradè con intermediari e procuratori che propongono. Dzeko voleva tornare, hanno messo in giro l’opportunità ed eccoci qua. Speriamo, ovviamente, che vada a finire meglio di Boateng e Ribery. Se Dzeko viene alla Fiorentina per ritagliarsi il suo spazio da “Grande vecchio”, mettendosi a disposizione come alternativa a Kean, per spezzoni di partita o situazioni varie che possono capitare durante la stagione, un professionista così può sicuramente alzare il livello della personalità della squadra, ma anche delle capacità realizzative.


Dzeko approvato, ma di Kean cosa sappiamo? Resta o non resta? Interrogativi che tutto il Popolo Viola si pone e non hanno ancora una risposta. Ogni giorno che passa e il fatidico primo luglio si avvicina, le preoccupazioni aumentano. Se Kean è davvero così felice a Firenze come ha sempre detto perché non annuncia pubblicamente la sua decisione?

Il silenzio aumenta sospetti e preoccupazioni. Ieri in molti rilanciavano, altri scrivevano, la notizia che vi ho dato quasi una settimana fa, della serie non c’è niente di più inedito dell’edito, ovvero l’interessamento degli arabi dell’Al-Qadisiyya, la squadra di Aubameyang, pronti a versare la clausola da 52 milioni. I soldi in ballo per il giocatore, ovviamente, sono tanti e lontanissimi dai tre milioni proposti dalla Fiorentina, ma Kean in Arabia non ce lo vedo. Devono far più paura società come il Manchester o altre di Premier. Un cosa è certa: il silenzio non mi piace.

Giorni decisivi anche per Gudmundsson. Il Genoa non è disposto a scendere sotto i 17 milioni ancora necessari per comprare l’islandese, non fa sconti né per la stagione deludente, né per il processo ancora non chiuso definitivamente. E la Fiorentina, salvo decisioni dell’ultima ora, non sembra decisa al riscatto e il tempo stringe. All’orizzonte ci sarebbe la Roma pronta a un prestito con diritto di riscatto simile a quello viola. In questo modo il Genoa ha già incassato otto milioni dalla Viola per il prestito di quest’anno, ne prenderebbe altrettanti per l’anno prossimo e il giocatore è sempre suo. Non male, aspettando il rilancio.

Un altro caso si chiama Dodò. Ripeto: il giocatore vuole andar via e non rinnova. E’ vero che ha il contratto fino al 2027, ma sappiamo bene come funziona in questi casi. Si cerca un compromesso e una soluzione perché è dura tenere dei giocatori a forza, soprattutto quando sanno che dal Barcellona in giù sono tanti a corteggiarlo.

Comunque torno a ribadire quello che penso: se Pioli ha detto sì alla Fiorentina, rifiutando anche la Nazionale, vuol dire che gli hanno promesso una squadra competitiva ad alto livello. Il mercato è lungo. A proposito di Pioli, non posso aggiungere nulla a quanto anticipato da tempo e quei due o tre che mi seguono lo sanno bene. Lui è in Arabia e non rientra, ma l’accordo è fatto fin dai primi giorni di giugno, tre milioni a salire per tre anni, resta l’attesa per chiudere l’iter fiscale il tre luglio e l’arrivo di un nuovo allenatore per l'Al-Nassr.

L’annuncio ufficiale ci sarà attorno al cinque luglio. Data limite. Pioli però sta già lavorando con la Fiorentina e sono sue le indicazioni sui giocatori da tenere, da vendere e, soprattutto, da comprare. Dzeko ha avuto la sua approvazione, ovviamente, ma per un utilizzo razionale e logico da Grande Vecchio, e non come giocatore da cinquanta partite che in un campionato come il nostro non potrebbe reggere.