Era giusto ripartire da qua. Da questa doverosa (per una volta) dose di retorica che poi troppo retorica non è. Così come è giusto continuare l'analisi di questa ennesima vittoria con la constatazione di quanto questa squadra abbia la capacità di trovare dentro di sé forze e risorse che parevano esaurite o sconosciute. Ha giocato male, col Cagliari, ma ha vinto ancora. Soprattutto, lo ha fatto senza subire gol. E' questo insomma, il “segreto” dei viola. La solidità. E stavolta, caso più unico che raro, senza dover ricorrere ai miracoli di De Gea. Se poi si considera anche l'assenza (inizialmente e, visto come è entrato in campo, pure dopo) di Kean allora beh, questo successo merita di essere apprezzato per quello che è: un successo super pesante. E basta guardare la classifica per accorgersene.
Conta la stanchezza
—Detto tutto questo, sarebbe sbagliato far finta che tutto abbia funzionato alla perfezione. Non è così. E certo, sulle prestazioni non esaltanti viste sia col Cagliari che con l'Empoli ha pesato tantissimo la stanchezza (mentale oltre che fisica) accumulata per la vicenda vissuta da Bove e con Bove, ma non c'è solo quello. La sensazione infatti, confermata dal vistoso calo nel secondo tempo di ieri ma non soltanto, è che i viola stiano (comprensibilmente, sia chiaro) pagando il conto all'incredibile sforzo fatto negli ultimi due mesi e mezzo. Questione di condizione atletica, e di appannamento mentale. Anche per questo aver vinto comunque è importantissimo e testimonia la maturità del gruppo ma non sempre potrà girare per il verso giusto.
In questo momento insomma, sarà determinante l'allenatore. La sua capacità di gestire gli uomini, di ruotarli nel modo giusto e, sperando che trovi al più presto la condizione migliore, di trovare la formula giusta per inserire Gudmundsson. Lui stesso, il 10 intendo, ora come ora diventa ancor più fondamentale di quanto non lo sia sempre stato. Può essere l'ex Genoa la scintilla che fa riprendere vigore ad un fiamma che si sta leggermente e lentamente affievolendo. L'asso da calare sul tavolo verde del campionato per arrivare a Natale e sperare di trovare sotto l'albero i regali giusti (e necessari) per continuare a inseguire un sogno.
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