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Con o senza Kean serve un big a centrocampo. Anche a costo di andare in passivo

Con o senza Kean serve un big a centrocampo. Anche a costo di andare in passivo - immagine 1
La scelta di Moise Kean condizionerà il futuro della Fiorentina. Ma servono idee e programmazione, l'Imbucata di Matteo Magrini
Matteo Magrini

Ci siamo. Ancora qualche giorno di pazienza (Pioli è atteso in città a metà della prossima settimana) e poi la Fiorentina potrà finalmente riaccogliere di persona il suo vecchio/nuovo allenatore e, soprattutto, i tifosi e noi tutti potremo ascoltare le tante cose che avrà da dire. Un arrivo importante, il suo, perché un conto è parlarsi al telefono o tramite call e un altro, ancora oggi, è farlo potendosi guardare negli occhi. Certo, il mister e la dirigenza in queste settimane hanno avuto modo di confrontarsi quotidianamente e ne son venute fuori le prime notizie/decisioni importanti: il rinnovo di De Gea, l'arrivo di Dzeko, quelli di Fazzini e Viti, il riscatto di Gudmundsson. Tutte operazioni ampiamente condivise, se non direttamente suggerite, dal tecnico.

Eppure, nonostante un avvio di mercato sicuramente movimentato, tanto deve ancora succedere. Del resto sarebbe inutile girarci tanto attorno: molto, per non dire tutto, passa dalla decisione di Kean. Ne abbiamo già parlato e a nulla serve tornarci sopra. Aspettiamo, e vediamo. Per il momento però, si possono appunto immaginare due scenari. Uno con Moise, e uno (ne abbiam scritto l'altro giorno) senza. Nel primo caso, i viola dovrebbero completare l'attacco trovando il modo di cedere Beltran per 11/12 milioni (cifra buona per non segnare una minusvalenza) per poi sostituirlo con Sebastiano Esposito. La scelta (tecnica) da questo punto di vista è stata fatta e, dal mio punto di vista, è/sarebbe più che condivisibile. Certo, a me piacerebbe metter dentro anche un giocatore un po' fuori dagli schemi. Un anarchico, di quelli buoni per cambiare spartito quando la partita non va come dovrebbe. Il rischio altrimenti è fare come l'Inter di Inzaghi: un meccanismo spesso perfetto, ma legato mani e piedi ad un solo modulo e ad una sola proposta.

E poi?

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Ci sarebbe da prendere il famoso regista di grande spessore o, comunque, capace di far girare la squadra. Un giocatore che difficilmente si prende per meno di 20/25 milioni a meno che non si abbia la straordinaria capacità di andarlo a pescare o trovare prima degli altri e prima che si riveli al mondo. Non solo quello, però. Per dar peso e forza al centrocampo (e a tutta la squadra) servirebbe anche una mezzala un po' più muscolare e/o di grandi corsa e polmoni. Un Frendrup, per esser chiari, ma capisco che non si può pretender troppo. Già così infatti, parleremmo di un mercato probabilmente in passivo. Possibile? Certo che si, considerando anche i soldi in arrivo dalla Juve per Nico, ma sarebbe la prima volta dopo diverso tempo. Di sicuro, ed è quello che servirebbe, sarebbe un segnale forte. Preciso. Chiaro. Fatti concreti, e non le chiacchiere già sentite tante volte. Fosse questo, il mercato da qua alla chiusura, avremmo davanti una Fiorentina veramente da corsa.

I rischi però son dietro l'angolo. Detto di Kean e dell'ipotesi di dover mettere in piedi un Piano B che preveda la sua cessione (con programmazione e idee non sarebbe impossibile rinforzarsi comunque) c'è per esempio da capire cosa ne sarà di Dodò. Convincerlo a restare a questo punto mi pare complicatissimo e trovare un esterno di pari valore sarà forse impossibile. E allora, anche nel suo caso, vale quanto si diceva per Moise. Si può perdere qualcosa nel ruolo specifico, ma guadagnarci (tecnicamente) nel complesso. Dura, ma non infattibile. Dipende sempre dalle scelte che si fanno e dai giocatori che si comprano e anche per questo, quando si presenterà, sarà importante ascoltare il pensiero di Pioli.