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Commisso salva Palladino. Ma la Fiorentina non c’è più

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Il tecnico viola è stato vicino all'esonero nelle ultime ore ma per il momento resta al suo posto per volere del patron
Enzo Bucchioni Editorialista 

Palladino resta sulla panchina della Fiorentina sicuramente fino a venerdì contro il Lecce e probabilmente pure il giovedì successivo in Conference ad Atene con il Panathinaikos. E poi chissà… Rocco Commisso non ama licenziare i suoi allenatori e questa regola non scritta vige, naturalmente, per Raffaele Palladino. Così l’allenatore della Fiorentina è salvo anche se questa volta l’esonero è stato davvero a un passo. Adesso una domanda sorge spontanea: chi salverà la Fiorentina? Dal disastro, ovviamente. Si tratterà di vedere, di valutare e di capire se Palladino riuscirà a trasformare in qualcosa di positivo l’ennesima manifestazione di fiducia del suo presidente, ma la situazione è oggettivamente grave e in gran parte compromessa.

Il non gioco, il calcio utilitaristico, il fare punti senza meritarli, le vittorie solo frutto di orgoglio e carattere, le parate di De Gea, un tiro e un gol di Kean, non possono durare in eterno. Se non ci sono basi più solide il calcio ti presenta il conto, se la ruota gira in senso inverso e non si sa più cosa fare è dura. E’ quello che sta accadendo alla Fiorentina. Il patrimonio accumulato grazie a tutto questo, all’essere andati oltre, all’avere avuto il vento in poppa per tre mesi, andava conservato e protetto con cose diverse, crescendo, dando solidità, anche grazie al mercato di gennaio. Tutto dilapidato in poche settimane, purtroppo. Le partite perse contro Como e Verona, i sei punti lasciati incredibilmente, sono la pietra tombale sulla Champions, quasi sicuramente sull’Europa League. Forse su tutto. Tre posti Champions sono già assegnati (Inter, Napoli e Atalanta), sul quarto s’è buttata la Juve, adesso avanti sette punti, che senza coppa ottimizzerà in campionato. E poi c’è la Lazio (ormai davanti di cinque punti) in zona Europa League, il Milan e il Bologna che recuperano domani. Se pareggiano entrambe raggiungono i viola, in casi diversi la scavalcano. Sta rientrando anche la Roma, ormai dietro a soli due punti.


Si giocava meglio con Iachini

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Questo calcio risultatista proposto da Palladino se non porta risultati è inutile e per certi versi dannoso. Oggi la Fiorentina gioca il peggior calcio del campionato, è una squadra senza idee e senza energie. Sentire dire dall’allenatore a fine partita che il primo tempo “era andato bene”, forse è la cosa più deprimente ancora del risultato. Sentire rimpiangere le assenze Gudmundsson che non ha mai giocato e Colpani che quando ha giocato ha fatto del suo peggio, testimonia che Palladino sta raschiando il suo personale barile. Anche dialetticamente. Se fossi un dirigente e dovessi decidere non avrei dubbi sul cosa fare. L’inizio di stagione è stato disastroso, la Conference salvata ai rigori contro una squadra che vale la nostra Serie C, poi l’eliminazione dalla Coppa Italia contro le riserve dell’Empoli. Dopo le otto vittorie, altri momenti di non calcio come a Monza e col Toro in dieci. E sempre una squadra senza identità, senza personalità, capace di imprese, ma piratesche, d’altri tempi (le barricate), come contro la Lazio. Ma anche contro l’Inter. Imprese lunghe 90'… fanno felice la classifica e sul momento anche i tifosi. Ma poi?

Ecco perché l’allenatore avrebbe già dovuto essere esonerato. E’ l’analisi del suo lavoro che sconforta, e qui forse torniamo alle frequenti esternazioni di Pradè che non sarà un fenomeno di dirigente, ma il calcio lo conosce bene, da anni, e tutte queste cose e queste situazioni le ha sicuramente viste anche lui come tutti noi. Con la differenza che lui gli ha pure fatto la squadra che voleva… La Fiorentina giocava meglio con Iachini, lo possiamo dire? Diciamolo. Magari Beppe avesse avuto questa squadra piena di giocatori di alto e medio livello, con talento ed esperienza. E questo è l’altro aspetto sconfortante. La società ha fatto tutto e di più per agevolare il lavoro dell’allenatore. Ha rinnovato la rosa in estate prendendo giocatori come Kean, De Gea e non solo. A gennaio ne ha mandati via altri otto non apprezzati dal tecnico (a cominciare dal sacrilegio di Kayode) sostituendoli con cinque nuovi innesti di qualità. Questi sono i risultati e Fagioli va in panchina. Se leggete i nomi della rosa del Verona la sconfitta di domenica è un punto di non ritorno. Una partita pensata male e costruita peggio, una formazione senza alcun senso logico. E lo abbiamo detto con Guetta a Radio Bruno prima e non dopo la partita. Questa non può essere la Fiorentina.

Una società in silenzio

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Ma Rocco Commisso vuol tenere Palladino, vuol provare a difendere una scelta sbagliata (meno di due anni di panchina, troppo poca esperienza), spera che il talento che l’allenatore ha mostrato a Monza prima o poi possa uscire. Non so se ci riuscirà, se il tempo basterà. Comunque, se confermarlo è la legittima decisione della società, andrebbe comunicata. In questi casi l’allenatore o si caccia o si rafforza. Per rafforzarlo davanti agli occhi e alle orecchie (soprattutto) della squadra, dei tifosi, di tutto il mondo del calcio che si aspetta l’esonero, bisognerebbe invece dire una cosa scontata, ma che è sempre meglio ribadire forte e chiaro: Palladino resterà fino a fine stagione, qualunque cosa accada. Questo silenzio dal quale filtrano rumours, soffi contrari e ricostruzioni varie, lascia aperte tutte le porte alle illazioni. Il limbo non è mai un bel posto. Ora non resta che sperare… Sperare che a Palladino torni il tocco magico e soprattutto il lato C (dove c non sta per calcio) delle famose otto vittorie, che in questi pochi giorni con coraggio decida di puntare su una squadra solida, ma anche logica. Che metta in campo la qualità, ma chieda anche carattere e la gioia di giocare. La Fiorentina oggi è un squadra preoccupata e triste e senza sorriso non si gioca a calcio.

Il Lecce ha identità, deve salvarsi, non sarà una passeggiata, ve lo dico. E poi sono arrabbiati e non poco per i sei gol dell’andata. Ma sarà durissima anche ad Atene, negli anni ci sono stato varie volte con squadre e coppe diverse, il clima agonistico è sempre infernale. Confido molto sulla reazione e sull’orgoglio dei giocatori perché se le responsabilità dell’allenatore sono evidenti, non si possono perdere palle e duelli come successo contro il Verona. Mancherà Kean, in bocca al lupo a lui, spero torni presto. Che fare? Serve un’idea. L’allenatore non ha voluto un vice Kean per non turbare il suo centravanti con una possibile concorrenza interna e allora chieda dei movimenti, delle rotazioni, degli inserimenti. Sia Beltran che Zaniolo unica punta fissa non funzionano, le difese se li mangiano. Servono soluzioni perché il “palla lunga” ha portato in questo vicolo cieco. Speriamo si trovi almeno un’uscita d’emergenza.