Non c’è traccia delle decisioni drastiche annunciate dal direttore sportivo Goretti, non c’è traccia di nulla. Niente ritiri, niente multe, nessuna punizione o epurazione. La Fiorentina continua come se a Reggio Emilia non fosse successo niente, come se non fosse dentro un dramma in campionato e reduce da due sconfitte in Conference.

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Commisso non vuole cambiare nulla. Vanoli: non mettiamoci uno contro l’altro
Rocco Commisso non vuole cambiare nulla e non pensa di affidarsi a veri uomini di calcio per tirarsi fuori da questa situazione, gli vanno bene i dirigenti che ha e questo s’è ampiamente capito. Contento lui, si va avanti come sempre con la speranza che prima o poi questa squadra si riprenda da sola. Un ritornello e una speranza che sentiamo aleggiare da mesi al Viola Park, senza farsi mancare neppure annunci più o meno ottimistici forse figli di strategie di marketing. Il calcio è un’altra cosa, ma vaglielo a spiegare.
Ad esempio, ieri il capitano Ranieri al centro della bufera, reduce da una sostituzione bollente e prestazioni disarmanti, se n’è uscito con una frase degna di una commedia dell’assurdo: “Abbiamo avuto dei confronti belli”. Riferendosi allo spogliatoio viola. Confronti belli, avete capito? Battuta scontata: figuriamoci se fossero stati brutti… Confronti belli, alla faccia di chi aveva fatto capire che fra il primo e il secondo tempo col Sassuolo probabilmente alcuni giocatori erano passati a vie di fatto.
La situazione resta complicatissima e gravissima al punto che Vanoli dicendo “non mettiamoci uno contro l’altro”, ha probabilmente descritto quello che in realtà sta succedendo nello spogliatoio. E’ possibile ritrovare l’unione almeno in campo? Questi giocatori sono davvero degli uomini come spera l’allenatore? Non lo sappiamo. Torniamo al concetto di speranza, vago e spesso inutile.
La sensazione è che questa società non faccia niente perché non sappia cosa fare. Oltre alle idee e alla competenza manca anche il coraggio delle scelte. Speriamo almeno che un po’ di coraggio lo trovi Vanoli, sappia cambiare modulo, decida di dare qualche segnale a quelli che da mesi fanno finta di giocare per la Fiorentina e in realtà sono solo dei fantasmi.
Stasera c’è la Conference, ma giustamente non è quello che interessa. La Dinamo Kiev sta molto peggio della Fiorentina, anche la loro crisi è profonda, ma è una società di un paese dilaniato, purtroppo in guerra da tre anni. Non è da questa partita che prenderò in considerazione dei segnali, non metto neppure in conto la possibilità che la Fiorentina non vinca bene. Il test vero è ovviamente quello di domenica prossima contro il Verona che ha lasciato la Viola da sola in fondo alla classifica. E’ uno spareggio, una finale, una partita disperata. Se il confronto è stato bello come dice Ranieri, c’è solo da augurarsi una vittoria bellissima. Ogni altra ipotesi non può esistere. Lo avete capito?
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