02:01 min
VIOLA NEWS esclusive gli opinionisti Col Napoli si inizia a pesare la Fiorentina. Pradè, le dimissioni sfiorate e un dolore comprensibile

esclusive

Col Napoli si inizia a pesare la Fiorentina. Pradè, le dimissioni sfiorate e un dolore comprensibile

Matteo Magrini
Il primo vero big match della stagione ci dirà qualcosa, anche se non tutto, sul valore della rosa allestita dal ds che è stato davvero vicino a lasciare Firenze

Finalmente casa! Finalmente il Franchi. E pazienza (anche se capisco sia veramente faticoso) se stiamo parlando ancora di un Franchi per modo di dire. Di certo però sarà meglio che giocare in trasferta e la Fiorentina, per riuscire in un'impresa certamente molto complessa, aveva e ha un gran bisogno della sua gente. Un sabato sera di lusso, quello di domani. Uno di quelli in cui Firenze e i viola sanno vestirsi a festa e, molto spesso, mostrarsi al resto d'Italia in tutto il loro spettacolo. Ecco. Si chiede soprattutto questo a Kean e compagni: dare un primo, forte, segnale di sé. Dimostrare, dopo le prime balbettanti esibizioni con Cagliari e Torino, che si è intrapresa la strada giusta e che, tanto per cominciare, ci sono i presupposti quest'anno per andare allo stadio, vedere un bel calcio, e divertirsi. Il resto, lo scopriremo solo vivendo. E non sarà certo questa la partita che ci porterà a sentenza sulle reali possibilità dei viola. 

Contro i più forti

—  

Dall'altra parte infatti ci sarà la squadra (a mio avviso per distacco) migliore del campionato. Perché ha i giocatori più forti, la rosa nettamente più ampia e ricca di soluzioni e perché, particolare non esattamente secondario, ha un autentico fuoriclasse in panchina. Antipatico quanto volete e vogliamo, ma pur sempre fuoriclasse. Sarebbe ingiusto insomma, chiedere alla Fiorentina di dare risposte definitive sul proprio valore in una gara così. Di certo, questo si, si può invece pretendere che mostri una crescita e che inizi a farci capire (e a capire lei stessa) cosa sia realmente. Per questo, Pioli per primo, non vede l'ora che il match inizi. Un approccio da vincente, che il mister sta cercando di installare nel sowftare dei suoi.

Come affrontare il Napoli

—  

Parlando di calcio comunque, e provando a immaginare la sfida, penso che si possa prevedere un centrocampo rinforzato. Sono due, quindi, le ipotesi: o 3-5-2 con Piccoli (o Dzeko) al fianco di Kean , o un 3-5-1-1 con Fazzini (se Gud non sarà pronto per partire dall'inizio) a supporto di Moise. Personalmente, se proprio devo dirla tutta, andrei per una “terza via”. Sempre 3-5-2, ma con l'ex Empoli a far da mezzala, con Nicolussi in regia e Fagioli a completare il terzetto. Ipotesi ambiziosa e affascinante per chi come me ama una squadra che cerchi sempre di avere in mano il controllo, ma mi rendo conto (forse) troppo audace. Difficile insomma, che il mister rinunci a Mandragora e/o a Sohm. Perché contro gente come McTominay e Anguissa vanno opposti (anche) muscoli e perché qualcuno, a De Bruyne, dovrà correr dietro. Sempre che, e sarebbe bellissimo, Pioli non provi a giocarsela all'opposto: lo prendo io il pallone, e vieni te a corrermi dietro. Si vedrà.

Pradè e le dimissioni a un passo

—  

Chiudo con un breve ritorno sulla conferenza di Daniele Pradè. Il d.s avrà pure 1000 difetti ma mai, e dico mai, si è tirato indietro. Ci ha sempre messo la faccia anche quando, ed è incredibile come in tanti facciano finta di non saperlo o capirlo, non era lui a fare le scelte. “Ho pensato a fare un passo indietro”, ha ammesso, e per quanto conta possiamo garantirvi che le dimissioni sono state un'ipotesi davvero concreta. Quella contestazione gli ha fatto male, lo ha ferito nel profondo e, pur capendo alcune motivazioni che ne stavano alle base, non posso che comprenderlo quando (dentro di sé) ha faticato a spiegarsela.