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Beltran Vichingo? Più Rosso Malpelo che Ragnar Lothbrok

Beltran Vichingo? Più Rosso Malpelo che Ragnar Lothbrok - immagine 1
Rilancio di un asset prezioso per la squadra o cessione a gennaio: gli scenari possiibili.
Matteo Sestini

Lucas Beltran è noto con il soprannome di "Vichingo". Ma ad oggi il nomignolo affibbiatogli in patria ai tempi del River Plate non rispecchia minimamente il suo rendimento. E neppure le sue caratteristiche, nonostante all'argentino debba sicuramente essere riconosciuto grande impegno quando gioca. A onor del vero, il soprannome è più legato alle sue caratteristiche genetiche, su tutti i capelli biondi ramati, ma ad oggi Beltran, più che al celebre Ragnar Lothbrok di *Vikings*, somiglia invece al povero Rosso Malpelo di Verga.

Senza scadere nella tragedia, il Verismo di Verga racconta una storia cruda e difficile che, sportivamente parlando, potrebbe essere assimilabile a quella dell’attaccante da quando è arrivato a Firenze. Un investimento da quasi 20 milioni tra parte fissa e bonus vari che, ad oggi, non ha dato i frutti sperati. A proposito di Verismo, di vero nel calcio ci sono i numeri e quelli di Beltran non lasciano spazio a interpretazioni, nel bene e nel male. Nello scorso campionato, nel suo primo anno in Serie A, ha messo a segno 10 gol. Non pochi, ma quello che ha sempre fatto nascere interrogativi a seguito delle sue prestazioni è soprattutto il fatto che, ovunque sia stato schierato, il ragazzo non ha mai convinto fino in fondo.


Vincenzo Italiano, nella passata stagione, lo ha utilizzato come ala destra, ala sinistra, trequartista, seconda punta e punta centrale. Nel suo momento migliore, tra dicembre 2023 e febbraio 2024, nella generalizzata sterilità dell’attacco viola, è riuscito a risaltare trovando un minimo di continuità sotto porta, salvo poi perdersi nuovamente nel finale di stagione. Quest’anno, dopo l’avvicendamento sulla panchina viola e l’arrivo di Raffaele Palladino, il neo tecnico si è nuovamente trovato di fronte al dilemma del ruolo in cui schierare l’argentino. Complici gli arrivi in maglia viola di un centravanti come Kean e di un trequartista/seconda punta come Gudmundsson, la concorrenza per Beltran si è fatta ancor più agguerrita. Trovandosi chiuso nei suoi due ruoli "naturali", le apparizioni sul campo si sono drasticamente ridotte, con soli 191 minuti giocati in 5 presenze. Un bottino troppo misero per l’investimento fatto dalla Fiorentina poco più di un anno fa.

Dopo questa sosta per le nazionali si aprirà un periodo decisivo per Beltran, ma anche per molti suoi compagni ad oggi ai margini della rosa di Palladino, nel quale sarà necessario capire cosa ne sarà di lui. Se l’argentino riuscirà a tirare fuori qualcosa in più, almeno nelle partite di basso livello tecnico che aspettano la Fiorentina in Conference League, potrebbe tornare alle spalle di Kean e Gudmundsson come prima scelta del tecnico. Se invece Beltran dovesse inanellare un’altra serie di prestazioni scialbe e fallimentari, a quel punto l’ipotesi di una cessione (anche definitiva) nel mercato di gennaio potrebbe diventare molto plausibile.

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