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L'imbucata

Arriva Natale, Palladino ‘scarta’ Gudmundsson e prepara… l’albero

Albert Gudmundsson
Gudmundsson sta per rientrare e quando sarà a pieno regime quale sarà la soluzione proposta da Palladino?
Matteo Magrini

“E ancora non s'è praticamente mai avuto Gudmundsson!!”. Alzi la mano chi, in queste settimane di delirio (in senso buono, s'intende) e sogno collettivo non ha detto, pensato o sentito questa frase. Del resto, non è né più né meno che la semplice la verità. La Fiorentina vola, ha vinto sette partita di fila in campionato, funziona a meraviglia ed è seconda in classifica ad un punto dal Napoli capolista e, di fatto, non ha potuto mai contare su quello che teoricamente era ed è (De Gea escluso probabilmente) il suo giocatore migliore. E non lo dice soltanto la sua pesante valutazione. Lo dimostra quanto fatto nell'ultimo campionato col Genoa, e l'hanno confermato quei pochi, ma abbaglianti, spezzoni di partita giocati con la maglia viola.

Per questo insomma, è legittimo farsi travolgere dall'entusiasmo pensando a quello che potrebbe essere quando l'islandese avrà pienamente recuperato dall'infortunio. E qua veniamo al primo nodo della questione. Perché è vero, Gud è ormai quasi pronto e se tutto andrà secondo programma domenica, nel big match con l'Inter, andrà in panchina. Pronto ad entrare per una mezzora e, perché no, a fare la differenza. Prima di vederlo al top però serviranno calma e pazienza e non è detto quindi che, pronti via, Palladino lo usi dall'inizio. Soprattutto, non è assolutamente scontato che si riveda in tempi brevi il giocatore devastante di Genova. Eppure, si torna sempre lì, quanto visto fin qua basta e avanza per capire quanto il suo rientro possa spostare gli equilibri. Questione di attimi. Una giocata, un'invenzione, un botto all'improvviso. Come col Milan. Una partita nell'ombra e poi bum! In un attimo, partita risolta.


E quando rientra Gud?

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Qua però ci interessa capire più che altro come il mister pensa di risistemare la squadra una volta che lo avrà nel pieno delle forze. In tanti sognano il 4-2-3-1 iper offensivo con Colpani a destra, Beltran alle spalle di Kean e Gud sulla sinistra. Possibile? Sinceramente, credo di no. Perché Palladino (giustamente) ha molto a cuore l'equilibrio e perché basta farsi due chiacchiere con chi ha conosciuto (molto) da vicino l'islandese per sapere che il segreto sta nel non inquadrarlo in un ruolo ben preciso. Sistemarlo in fascia insomma, rischia di limitarlo parecchio. Più facile insomma immaginare che si torni al pre infortunio e, quindi, all'esclusione di Beltran. Eppure....

Stiamo lavorando anche ad un altro modulo”, ha detto il mister domenica dopo la vittoria sul Como. Senza certezze, lo ammettiamo subito, ma tutto lascia pensare che si riferisse al 4-3-2-1. Uno schieramento che riporta la memoria all'albero di Natale di Ancelotti al Milan e che potrebbe davvero essere un abito perfetto per questa Fiorentina. Anche perché sinceramente il Colpani visto fin qui (ed io, sinceramente, pur sperando di sbagliarmi credo che non possa dare chissà quanto di più) è un giocatore del quale si può anche fare a meno, tenendolo come riserva “di lusso”. L'idea insomma sarebbe questa: un centrocampo folto e completo con Bove, Adli e Cataldi e Gudmundsson e Beltran (o Colpani, appunto) liberi di inventare alle spalle di Kean. Equilibrio, e fantasia, muscoli e cervello, gambe e qualità. Da metà in campo in su, non mancherebbe niente.

L'asso nella manica

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Si vedrà. Di certo, in un campionato così equilibrato e in una corsa per l'Europa dei grandi che rischia di risolversi per pochi punti e pochissimi dettagli, avere un asso in più (oltre a De Gea e Kean) da calare sul tavolo verde è tanta, tantissima roba. Basta avere pazienza, aspettare che Gud trovi la miglior condizione e, nel frattempo, sperare che marchi a fuoco (come ha già fatto) i minuti nei quali scenderà in campo. In fondo, è stato preso per questo: determinare. Sarà abbastanza per dare corpo ai sogni? Difficile dirlo. Di certo, anche tra le grandissime, non sono in tante ad avere un portiere, una seconda punta e un centravanti come quelli della Fiorentina.

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