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Andare oltre come soluzione. Palla a Palladino per rompere ogni barriera

Andare oltre come soluzione. Palla a Palladino per rompere ogni barriera - immagine 1
L'organico a disposizione è di qualità. Aspettiamo l'ascesa delle pedine più importanti
Enzo Bucchioni Editorialista 

La Fiorentina può puntare all’Europa League? Farà meglio dell’anno corso? Le ambizioni sono vere? Tutte domande di ogni inizio stagione. Ora che il mercato è chiuso, tutte le squadre hanno preso forma, senza fare i maghi, ma ragionando di calcio in modo razionale, fotografando la situazione, qualche risposta a queste domande possiamo anche cominciare a darla. E’ stata una buona campagna acquisti, ho già detto che il mio voto oscilla fra il 6,5 e il sette, sicuramente la squadra consegnata a Palladino è più forte delle ultime due di Italiano, se non altro ha finalmente un centroavanti e un portiere di livello internazionale. Qualcuno non sarà d’accordo, i mugugni si sentono, le aspettative sono sempre più alte della realtà, ma se si analizza il valore tecnico dei giocatori, è evidente che sulla carta questa Fiorentina è più attrezzata di quella passata.

La Fiorentina e le big

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Ma la domanda vera è un’altra: il rafforzamento consentirà di fare passi avanti nella classifica finale? La risposta realistica purtroppo non può essere che no, di mio posso solo aggiungere speriamo e analizzeremo dopo quali possono essere le speranze. Il no è molto semplice. Analizzando il valore delle rose è evidente che davanti ci siano ancora quelle sei squadre che negli ultimi anni si sono rigirate le prime posizioni della classifica. Inter, Juventus, Milan, Napoli, Atalanta e Roma sono ancora più forti. Inutile vendere fumo. Se queste saranno le prime sei anche nella classifica finale del 2025 è evidente che l’obiettivo Europa League pure quest’anno non sarà centrato. A livello della Fiorentina quest’anno vedo la Lazio, è finito un ciclo, ha rinnovato molto, ci sono giocatori da valutare e un allenatore bravo come Baroni, ma alla prima esperienza a questi livelli. Il Bologna l’anno scorso è stato la sorpresa, ha centrato la Champions, ma a certi livelli è stata una eccezione assolutà. Irripetibile. Tanto più che sono stati venduti i giocatori più forti, Ferguson è infortunato e dovrà perdere energia nell’Europa che conta. La campagna acquisti pur buona della Viola, è evidente che non abbia fatto fare un salto tale da poter raggiungere almeno la Roma o l’Atalanta. Del resto ngli ultimi anni la Fiorentina è arrivata settima e due volte ottava. Il livello è questo. Non lo dice soltanto un’analisi tecnica seria, ma tutti i parametri, dagli stipendi, al valore economico della rosa, al fatturato, collocano la Fiorentina in quel range, fra il settimo e l’ottavo posto.


Andare oltre per rompere ogni barriera

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La domanda adesso è un’altra: come si fa ad andare oltre i pronostici e i parametri? Il calcio è un gioco straordinario proprio perchè può sorprenderti, non ti dico che gli ultimi sanno i primi, ma spesso ci sono situazioni inaspettate, fantastiche, appunto come il Bologna dell’anno scorso. La Fiorentina deve partire con questa ambizione: andare oltre.         E’ cambiato l’allenatore, ha sistemi diversi, chiede un calcio nuovo, ma l’aspetto motivazionale non può cambiare. Andare oltre è possibile con una crescita globale di tutti i giocatori e certi obiettivi si possono raggiungere attraverso il gioco, uno spogliatoio coeso, una chimica che spesso diventa benzina nel motore. Negli anni scorsi il percorso è stato questo e la squadra presa da Italiano al quattordicesimo posto ha centrato un settimo e due ottavi posti, è tornata in Europa dopo sei anni, ha giocato sei semifinali e tre finali. Non lo dico per dare i meriti a Italiano, qundo succedono certe cose i meriti sono di tutti, ma vi consiglio di andare a rileggere certe formazioni e sono sicuro che vi chiederete come hanno fatto a giocare tre stagioni a così alto rendimento. Andando oltre.

Aspettiamo la crescita della qualità dell'organico

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Può riuscirci Palladino, può riuscirci questo gruppo? Lasciando perdere quello che si è visto fino ad oggi, sperando ovviamente in una crescita veloce del gioco e dei giocatori, la risposta è: perchè no? Italiano veniva dallo Spezia, s’era salvato. Palladino ha già all’attivo un undicesimo e un dodicesimo posto con una squadra partita per non retrocedere. Con il gruppo che allena oggi sicuramente di qualità superiore, con giocatori che hanno già giocato ad alto livello, anche in Champions, come De Gea, Kean, Adli, e Cataldi, ma anche Dodò e Biraghi, molti nazionali reduci da mondiali o Olimpiadi, può fare bene. Ma anche benissimo. E le coppe, come negli anni scorsi, devono essere la benzina per le ambizioni. Dando per scontato che prima o poi la fase difensiva funzionerà, rispetto agli anni scorsi si dovrà fare meglio soprattutto in zona gol. Per provare a centrare l’Europa League servono una sessantina di gol. Gudmundsson e Colpani ne portano in dote una quindicina, questo Kean potenzialmente potrebbe avvicinarsi ai venti. Gli altri? Attraverso il gioco e i meccanisi, torno lì. Dieci-dodici gol dovrebbero arrivare dai cinque centrocampisti, sei-sette dagli esterni Gosens in testa. Ma uno come Quarta 3-4 gol può farli, anche Ranieri può contribuire, aspettando Pongracic sulle palle inattive. So che descrivo una situazione assolutamente ottimale, per certi versi straordinaria, ma soltanto con la crescita individuale dei giocatori attraverso la bontà del gioco e dell’identità della squadra si può provare a sfondare quel settimo posto che ormai è come la Grande Barriera del Trono di Spade.

Palladino non può deludere

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Palla a Palladino e non è un gioco di parole, la Fiorentina si aspetta tanto da lui, è sicura di non aver sbagliato scelta, ora che ha la squadra la completo ha un mese di tempo per cominciare a decollare. Non può deluderci. E poi può sempre succedere che strada facendo i posti in Europa per l’Italia aumentino o che squadre teoricamente forti scivolino in una stagione sbagliata come il Napoli l’anno scorso. Tutti elementi per crederci, ma cominciamo a giocare.

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