Un bivio per la stagione
—Lo dico molto nettamente, perché ne sono convinto. Quello col Monza è uno di quei bivi che possono dare un indirizzo definitivo ad una stagione. Da una parte la risalita, la scossa, un calcio nel sedere alle ultime difficoltà (con tutte le discussioni annesse) e, probabilmente, un nuovo inizio. Anche perché magari a margine o subito dopo arriveranno anche altri rinforzi dal mercato. Insomma. Vincere, per Palladino e i suoi, è l'unica cura possibile in questo momento. Al contrario, un risultato negativo (e dentro ci metto anche un eventuale pareggio) rischia di aprire definitivamente la crisi. Inutile girarci tanto attorno. Fino ad ora, giusto per tornare ai concetti di cui sopra, hanno prevalso (per fortuna) buonsenso, ottimismo e giustificazioni. Ma adesso? Adesso, e credo di conoscere abbastanza bene questa città per dirlo, siamo arrivati o stiamo arrivando (appunto) sul confine. Vale per l'ambiente, che farebbe gran fatica a digerire un non successo a Monza, e vale (ovviamente) per la squadra.
“Dobbiamo ritrovare la magia e l'umiltà” disse dopo la batosta con l'Udinese il diesse Pradè. “Ci siamo suicidati”, ha commentato invece dopo il ko col Napoli. Il tutto, mentre l'allenatore (giustamente dal suo punto di vista) continuava a difendere scelte (sue) e prestazioni, dei calciatori. Evidentemente (e ci può stare eh, non sarebbe la prima né l'ultima volta) ci sono visioni diverse su quello che sta accadendo. E poi la lettera di saluto di Quarta (“non mi aspettavo finisse così”), il caso Biraghi, Parisi che si tiene “in bilico”, Kayode che vorrebbe giocare di più e potrebbe andare, Pongracic sparito, Gudmundsson tenuto fuori dalla formazione iniziale per scelta tecnica. Insomma, come sempre accade, quando i risultati mancano tutti i nodi vengono (o tornano) al pettine. Per questo, ora come ora, è indispensabile, per non dire obbligatorio, vincere. Per mettere un bel po' di balsamo su questi nodi e, se non altro, renderli un po' meno duri.
Reazione e poi il mercato
—Altrimenti, e al contrario, tutte le (mini) polemiche e problematiche di questi giorni si farebbero più toste, antipatiche e difficili da gestire. Tocca a Palladino, va da sé, venirne fuori. Col supporto forte del club (magari certe affermazioni, per tornare alle dichiarazioni del diesse, non gli hanno fatto benissimo) e con una reazione d'orgoglio dei giocatori. Il mercato (importantissimo, lo ribadiamo per l'ennesima volta) viene e deve venire dopo. Ora, prima, subito, sta alla squadra. Dimostrino, i giocatori, di essere ancora un corpo unico col mister. Dimostri il mister, come ha già fatto ad inizio stagione, di saper trovare la quadra (magari mettendo da parte qualche convinzione) e ridia certezze al gruppo. Non c'è più (ancora) tanto tempo da perdere. E' a Monza, che si può svoltare. Da una parte, la ripartenza. Dall'altra, la crisi.
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