A cominciare da stasera. La Fiorentina vuole fortemente la semifinale di coppa Italia e sa che contro il Bologna servirà una grande partita per andare oltre le difficoltà del momento. Perché le difficoltà ci sono, inutile negarle.
Non si regala a nessuno uno come Nico Gonzalez fuori da un mese e con Kouamè in coppa d’Africa e anche Sottil infortunato, l’emergenza esterni è più che evidente. E poi non si spiega perchè giocatori come Nzola o Brekalo siano così poco presenti. Ma da tempo fa fatica anche uno non geniale, ma di solito affidabile come Mandragora. Questi sono i problemi, andranno risolti come di solito ha saputo fare questo gruppo: andando oltre. Con il gioco che è un salvagente, con la volontà, la determinazione.
Servirà qualcosa anche dal mercato, ma ovviamente per stasera la situazione resta questa.
Cosa farà Italiano?
—Non credo stravolgerà la sua idea di calcio, rispetto a sabato rientreranno Ranieri, Duncan e Beltran. Ci può essere la soluzione Parisi esterno alto a sinistra, anche se in allenamento non si sono viste cose straordinarie nel gioco d’assieme, ma il ragazzo ha gamba più di Brekalo. Servirà soprattutto ritrovare un Bonaventura al top della condizione. E’ lui, la sua capacità tecnica e tattica, che manca alla Fiorentina. Al di là del rigore. Le due settimane di stop per il problema al tallone lo stanno condizionando, è evidente. Non fa più la differenza. Del resto Barak in questo momento non sembra un’alternativa. I guai estivi pesano ancora. E Beltran seconda punta è sembrato acerbo, come dimostrato nella gara con il Verona. Non credo nel 3-5-2, penso piuttosto che Italiano in allenamento abbia lavorato sul miglioramento dei movimenti della Fiorentina per ingabbiare il gioco del Bologna, chiudere le linee di passaggio per Zirkzee e velocizzare la manovra offensiva. Azzardo la solita formazione: Christensen, Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Bonaventura, Arthur, Duncan; Ikonè, Beltran e probabilmente Brekalo. Non mi sembra neppure che Maxime Lopez possa giocare sull’esterno, neanche in emergenza. Quindi, altre soluzioni non ne vedo.
E’ evidente però, che qualche carta vada mossa. Che dal mercato serva qualcosa per puntellare un capolavoro e dare nuova energia per la fase più delicata della stagione. Purtroppo Nzola è un caso. Mi sto arrendendo: l’ho visto giocare per tre anni e non lo riconosco più. Nel calcio succede, bisogna cercare di fare qualcosa. Si può imbastire un prestito? Uno scambio? La Fiorentina sta lavorando. Discorso simile per Brekalo, atteso da un anno. L’operazione esterno è la più vicina a essere chiusa. Per una questione di liste, Brekalo deve uscire (Dinamo Zagabria?) per far posto forse a Ngonge. L’esterno del Verona, tranquilli gioca anche a sinistra, è il più fattibile di tutti. La richiesta è molto alta (quindici milioni), ma si sta limando, magari mettendo nel pacchetto anche il prestito di Faraoni fino a giugno, uno che vuol giocare di più. La Fiorentina continua a non pensare a giocatori che non conoscano o abbiamo conosciuto, il nostro campionato. Vuole gente pronta subito. A questo proposito, sono stato il primo a parlare di Insigne un mese fa e vedete che non me parlo più. Era stato un suggerimento, ma anche un’idea. Poi servono verifiche e le verifiche sono state negative, non sarebbe un giocatore mentalmente e fisicamente pronto per fare ancora la differenza nel campionato italiano. Tornerà a Toronto. Purtroppo la malaria e le incognite del recupero hanno fermato anche l’operazione ritorno di Traore, ex Sassuolo e Empoli, e questa è stata una vera sfortuna. Altre soluzioni a gennaio rischiano di essere esperimenti. Comunque l’attenzione è alta.
Il recupero degli infortunati
—E c’è pure la speranza di recuperare presto Nico, ma anche Sottil. L’argentino scalpita, vorrebbe giocare la Supercoppa, probabilmente sarà pronto a fine mese. Sottil forse prima. Dodò e Castrovilli stanno lavorando.
Lo scrivo non perché non si debba fare mercato, il mercato va fatto e il quarto posto va supportato, ma pensando che vanno stretti i denti e magari a breve potranno esserci recuperi in grado di portare energie e qualità.
E’ chiaro, comunque, che i casi appena detti, da Brekalo a Nzola, debbano essere risolti per immettere qualcuno con entusiasmo oltre all’apporto tecnico.
Commisso da lontano sa tutto, le risorse ci sono, il mercato si farà. I tifosi, per amore, comprerebbero a mani basse. Normale. Ma poi, anche volendo, siete sicuri che tanta gente che vorreste avere in viola, gradirebbe il trasferimento? O è pronta a diminuirsi o spalmarsi l’ingaggio? A gennaio è tutto molto complicato.
Anch’io andrei a prendere il Cholito Simeone, ad esempio. E’ scontento, ma lascia la Champions per la Conference? E poi Nzola dove lo metti? Interrogativi che accompagnano tutte le operazioni.
Ma resto convinto che l’affare con il Verona si possa chiudere a breve (domani?) per tamponare in attesa di recuperare gli infortunati.
Franchi
—Capitolo stadio Franchi. Nardella con l’acqua alla gola le sta provando di tutte. Giovedì ci sarà un vertice con la questura per capire se l’ordine pubblico a Empoli potrà essere garantito. Si è lavorato molto politicamente sulla sindaca per convincerla ad accettare la presenza della Fiorentina per qualche mese. E la politica promette, spesso è suadente…
Ma siamo sempre ai tentativi disperati per evitare un disastro economico e sportivo. Il Padovani intanto, sappiamo che non sarà pronto a dicembre come sbandierato, ma forse a giugno 2025, se si troveranno i fondi naturalmente. Il Governo per ora non risponde al sindaco e credo che sotto elezioni non convenga a nessuno lanciare ciambelle di salvataggio a Nardella.
Il caos. Con un certezza: la Fiorentina non vuole lasciare il Franchi per due anni e insisterà per trovare solo una soluzione che consenta i lavori per avanzamento, continuando a giocare.
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