Il 2-3 di questa sera contro il Lech Poznan, al di là della soddisfazione per aver ottenuto una prestigiosa semifinale europea, deve far riflettere. E' stato lo stesso Vincenzo Italiano, del resto, a dirlo dopo il fischio finale: in casa Fiorentina sta arrivando un po' di stanchezza. E questo era prevedibile, ma anche legittimo per la squadra che ha disputato più partite ufficiali in Italia da agosto ad oggi. Se a questo aggiungiamo che per molti calciatori, ma anche per il tecnico ed il suo staff, quella di quest'anno è stata la prima stagione in carriera contraddistinta dal doppio impegno settimanale campionato-coppa, è normale vedere un gruppo che arrivato a fine aprile mostri alcuni segni di fatica. Anche se contro l'Atalanta, ad esempio, appena tre giorni fa, la squadra gigliata aveva combattuto fino all'ultimo secondo per cercare la vittoria. Ma con i polacchi è stata tutt'altra storia.
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Fiorentina, testa alle Coppe: l’Europa del futuro passa da lì. In campionato…
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Una (doppia) occasione storica
—La Fiorentina giovedì prossimo dovrà chiudere la pratica-Cremonese nella semifinale di ritorno in Coppa Italia, ovviamente cercando di svolgere il proprio compito in modo più agevole rispetto alla gara odierna. Alla finalissima mancano soltanto 90' e l'obiettivo è a portata di mano. In Conference, invece, il cammino è ancora più lungo e in salita, ma nonostante questo la Viola ha tutte le carte in regola per giocarsi sia l'accesso alla partitissima di Praga, sia la vittoria del trofeo (che vorrebbe dire qualificazione automatica in Europa League). Ecco perché, a questo punto della stagione, è praticamente obbligatorio fare una scelta e cercare di risparmiare certi giocatori e le energie, quelle vere, quelle che permettono di fare la differenza, in campionato. Che certo, deve essere onorato, ma che ormai può dire poco in ottica europea e di obiettivi concreti alla Fiorentina. Questo, anche a causa dei due pareggi contro Spezia ed Atalanta, che hanno rallentato la rimonta in classifica, e dei quindici punti restituiti proprio oggi pomeriggio alla Juve, che hanno allontanato ancor di più Biraghi e compagni dalla zona Europa.
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