La sensazione, tanto per intendersi, è che una grossa fetta della tifoseria (la Curva no) non sia soddisfatta. Eppure la realtà è abbastanza chiara: la Fiorentina è quinta in classifica, ha gli stessi punti del Napoli, è ad un punto dal quarto posto e, per il momento, si è messa dietro squadre come Roma, Atalanta e Lazio. C'è qualcuno, parlando seriamente, che ritiene i viola al livello o addirittura superiori di queste? Personalmente, e l'ho già detto altre volte, continuo a pensare che Biraghi e soci, per valori, siano l'ottava forza del campionato. Penso infatti che Inter, Napoli, Milan, Juventus, Roma, Lazio e Atalanta siano teoricamente più forti. Qualcuno dirà: e allora il Bologna? Per carità. Il Bologna sta facendo (appunto) qualcosa di straordinario e, comunque, potremmo anche metterci ad un tavolino e discutere sulla qualità dei giocatori a disposizione di Thiago Motta. Sarebbe un discorso lungo, e sul quale ovviamente ognuno avrebbe il proprio punto di vista. Una cosa, è certa. I rossoblu sono al primo exploit dopo annate complicatissime mentre, la Fiorentina, è lì ormai da due anni e mezzo.
Merito, altro personalissimo cavallo di battaglia, di un allenatore capace di esaltare al massimo il potenziale a disposizione riuscendo, grazie alle proprie idee, a portare la squadra oltre i propri limiti. E qua, a mio avviso, sta il nodo. Tanti degli scontenti infatti scaricano soprattutto sul mister il proprio malcontento. Altra domanda: quale allenatore (abbordabile per la Fiorentina) avrebbe fatto e farebbe meglio? E ancora. Pensate che il giorno che andrà via Italiano i viola possano ambire a qualcuno di sicuramente più bravo? Io ho dei dubbi. Anzi. Ne ho pochissimi, nel senso che temo seriamente che si andrebbe a peggiorare.
Per questo, e penso gli occhi del mister nella conferenza stampa post Verona, credo che mai come in questo momento i tanti che lo stimano e che fino ad ora son rimasti in silenzio dovrebbero farsi sentire. Soprattutto, dovrebbero fargli sentire tutto il proprio affetto e stima. Ci si può credere o meno, ma chi conosce il tecnico sa che lo scopo principale del suo lavoro è dare gioia alla gente. Divertirla, emozionarla, renderla fiera di tifare per la propria squadra. Per questo soffre quando respira un clima di insoddisfazione. Sia chiaro. Ciò non significa che cambierà atteggiamento. Al contrario. Lavorerà come e più di prima, con più ferocia e determinazione di prima. Se poi, nel frattempo, ricevesse un bell'applauso dalla gente e magari un bel sostegno (pubblico) da parte della società, allora potrebbero crearsi le premesse giuste per tentare, davvero, un'impresa apparentemente impossibile.
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