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L'imbucata

Fiorentina, qualche domanda e un appello ai tifosi

Magrini
Considerazioni dopo una partita non eccezionale con una Fiorentina pur sempre al quinto posto. E allora perché criticare Italiano e i giocatori viola?
Matteo Magrini

Bisogna partire da una domanda: cosa vi aspettavate da questa Fiorentina? Pensavate che potesse giocare per un posto in Champions? Davvero, eravate convinti che avesse giocatori, qualità e profondità della rosa per stare lassù e, nel frattempo, provare ad arrivare in fondo alle coppe? Se la risposta è “sì”, allora si capisce da dove nasca questo clima di latente (nemmeno tanto) insoddisfazione che accompagna la squadra e, soprattutto, l'allenatore. Se la risposta è “no”, resta un caso interessante da studiare anche se francamente fatichiamo a darci una spiegazione.

Siamo partiti a quei punti interrogativi perché, anche domenica pomeriggio, si respirava un'aria strana al Franchi. Sia chiaro. I tifosi hanno tutto il diritto di manifestare il proprio malcontento, a maggior ragione quando la prestazione è oggettivamente orribile. Il problema, si torna sempre lì, è che non può bastare un primo tempo, per quanto giocato malissimo, a giustificare fischi, mugugni e brontolii. Vero, ci sono alcuni giocatori che stanno facendo di tutto per sfidare la pazienza della gente. Ikonè, tanto per citarne uno non a caso, si è ormai giocato tutti i bonus possibili. Ci sta insomma, che la gente non sia più disposta a perdonargli niente. Ma prendiamo Nzola. Uno che il Franchi ha messo nel mirino (quasi) subito, dopo i primissimi errori sotto porta. Oppure, tanto per allargare il discorso, possiamo citare quelle urla che, molto spesso, accompagnano i viola al primo passaggio indietro.


La sensazione, tanto per intendersi, è che una grossa fetta della tifoseria (la Curva no) non sia soddisfatta. Eppure la realtà è abbastanza chiara: la Fiorentina è quinta in classifica, ha gli stessi punti del Napoli, è ad un punto dal quarto posto e, per il momento, si è messa dietro squadre come Roma, Atalanta e Lazio. C'è qualcuno, parlando seriamente, che ritiene i viola al livello o addirittura superiori di queste? Personalmente, e l'ho già detto altre volte, continuo a pensare che Biraghi e soci, per valori, siano l'ottava forza del campionato. Penso infatti che Inter, Napoli, Milan, Juventus, Roma, Lazio e Atalanta siano teoricamente più forti. Qualcuno dirà: e allora il Bologna? Per carità. Il Bologna sta facendo (appunto) qualcosa di straordinario e, comunque, potremmo anche metterci ad un tavolino e discutere sulla qualità dei giocatori a disposizione di Thiago Motta. Sarebbe un discorso lungo, e sul quale ovviamente ognuno avrebbe il proprio punto di vista. Una cosa, è certa. I rossoblu sono al primo exploit dopo annate complicatissime mentre, la Fiorentina, è lì ormai da due anni e mezzo.

Merito, altro personalissimo cavallo di battaglia, di un allenatore capace di esaltare al massimo il potenziale a disposizione riuscendo, grazie alle proprie idee, a portare la squadra oltre i propri limiti. E qua, a mio avviso, sta il nodo. Tanti degli scontenti infatti scaricano soprattutto sul mister il proprio malcontento. Altra domanda: quale allenatore (abbordabile per la Fiorentina) avrebbe fatto e farebbe meglio? E ancora. Pensate che il giorno che andrà via Italiano i viola possano ambire a qualcuno di sicuramente più bravo? Io ho dei dubbi. Anzi. Ne ho pochissimi, nel senso che temo seriamente che si andrebbe a peggiorare.

Per questo, e penso gli occhi del mister nella conferenza stampa post Verona, credo che mai come in questo momento i tanti che lo stimano e che fino ad ora son rimasti in silenzio dovrebbero farsi sentire. Soprattutto, dovrebbero fargli sentire tutto il proprio affetto e stima. Ci si può credere o meno, ma chi conosce il tecnico sa che lo scopo principale del suo lavoro è dare gioia alla gente. Divertirla, emozionarla, renderla fiera di tifare per la propria squadra. Per questo soffre quando respira un clima di insoddisfazione. Sia chiaro. Ciò non significa che cambierà atteggiamento. Al contrario. Lavorerà come e più di prima, con più ferocia e determinazione di prima. Se poi, nel frattempo, ricevesse un bell'applauso dalla gente e magari un bel sostegno (pubblico) da parte della società, allora potrebbero crearsi le premesse giuste per tentare, davvero, un'impresa apparentemente impossibile.

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