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Fiorentina, il segreto nel nome: col Brugge una sfida da ‘Leoni delle Fiandre’
Bruges - o meglio Brugge - è la capitale delle Fiandre Occidentali, in Belgio. Terra strana, coacervo di molteplici lingue e culture condensate in uno stato da poco più di 30 mila km², circa un decimo dell'Italia in quanto a superficie. Semplificando all'estremo - ci scuseranno i belgi - si potrebbe schematizzare suddividendola in due parti: una, la Vallonia, di influenza francese, e l'altra olandese, le Fiandre. Nella prima - come riassumiamo qui - si parla il vallone e da qui il nome francese Bruges, nella seconda il fiammingo da cui deriva Brugge.
Sulla bandiera gialla delle Fiandre (nella foto in copertina ndr), campeggia un leone nero rampante, simbolo e viscerale identità del popolo fiammingo. Tanto che è impossibile non averlo mai visto a bordo strada in occasione delle corse ciclistiche che qui si tengono in Primavera, a cominciare dalla Ronde Van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre. Di cui Brugge, nelle Fiandre Occidentali, è spesso sede di partenza. Per i fiamminghi semplicemente "De Ronde" (il giro): una corsa mitica arrivata nel 2024 alla 108° edizione (vittoria dell'olandese e campione del mondo Mathieu Van Der Poel). Qui in passato ci fu un fiorentino grande protagonista: Fiorenzo Magni. Il nativo di Vaiano domò la classica del ciclismo sulle pietre e i muri fiamminghi per ben tre volte consecutive, tra il 1949 e il 1951. Tanto da venir ribattezzato "Leone delle Fiandre". (*L'articolo prosegue scorrendo al di sotto della foto*).
Non solo Brugge e le Fiandre, però, anche la città di Firenze è legata storicamente alla figura del Leone. E no, non stiamo parlando di Fiorenzo Magni, ma dell'animale totemico nonché simbolo del potere comunale nel medioevo: il Marzocco. Un leone seduto che sostiene e protegge, sotto le sue zampe, lo stemma col giglio di Firenze. L'auspicio è che stasera la Fiorentina, nel suo stadio, possa vivere "una notte da leoni", dove sia quello fiorentino a prevalere sul fiammingo. Proprio come il grande Fiorenzo Magni, sui fiamminghi vinca Fiorenza!
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