E così torniamo al punto di partenza. Ad una situazione che si ripete da due anni e mezzo ma che, stavolta, porta con sé un'aggravante: l'emergenza. Il punto è: come reagire davanti a questo problema? La risposta l'ha data in qualche modo l'Inter che, perso Cuadrado, si è presentata al via del mercato di gennaio con la soluzione: Buchanan, in arrivo dal Bruges e già atteso in città per le visite mediche. Si chiama prontezza di riflessi o, se vogliamo, programmazione. Per tornare alla Fiorentina. E' vero che l'emergenza si è creata soprattutto con il ko di Sottil, ma Nico si è fermato a metà dicembre mentre che Kouame sarebbe partito con la propria nazionale si sapeva da mesi.
Fate presto, please
—Ora, nessuno pretendeva che la società chiudesse il primo acquisto subito, all'apertura del mercato, ma chiedere che faccia il prima possibile sì, è lecito. Il rischio altrimenti, per dirla con un vecchio detto popolare, è “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Serve un colpo subito, per intendersi, e che sia pronto. Non a caso il mister preferirebbe l'arrivo di un giocatore che già conosca il campionato italiano. Il sogno da questo punto di vista resta Zaccagni ma l'operazione è non complicata, di più. Più facile, ma non facilissimo, arrivare a Ngonge. Anche lui comunque, sarebbe pronto all'uso senza bisogno di chissà quali tempi di adattamento.
Se poi ne arrivassero due, di attaccanti esterni, nessuno se ne dispiacerebbe. Al contrario. Sarebbe il modo migliore, tanto per citare Galileo Galilei, per trasformare un problema in un'opportunità. “Sfruttare l'emergenza” insomma, per dare finalmente all'allenatore una batteria di esterni affidabile e competitiva. Magari mandando Brekalo in prestito alla Dinamo Zagabria (ipotesi reale) e aspettando eventuali offerte per Ikonè.
E in difesa?
—Non solo attacco, però. Anche là dietro serve un rinforzo e, anche in questo caso, serve che arrivi alla svelta. Il riferimento è ovviamente al terzino destro, e al fatto che Kayode non può e non deve giocare sempre, e sempre per 90'. Il rischio altrimenti, e pazienza se qualcuno ci accuserà di “gufaggio”, è che pure lui vada incontro a qualche infortunio o che, comunque, paghi dazio all'inevitabile stanchezza. Anche qua, tocca ripetersi: la situazione è nota da tempo, e c'era tutto lo spazio per farsi trovare pronti. Ci riuscirà la società? Di certo, è quello che si aspettano allenatore, squadra e tifosi. Del resto, nessuno aspetta, e il calendario preme. Campionato, quarto di finale di Coppa Italia, Supercoppa. Nei prossimi 15 giorni ci si giocherà già una fetta importante di stagione e sarebbe un peccato (grave) presentarsi agli appuntamenti senza gli abiti adatti.
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