Non so se giocherà Cabral (è molto probabile), se gli sarà preferito Jovic o se giocheranno assieme per la prima volta dall’inizio, so solo che stavolta la Fiorentina deve vincere. In certe occasioni va bene anche un gol di stinco, e allora facciamolo di stinco se non riescono a segnare in altri modi. Dunque, vincere. Anche un pareggio potrebbe complicare notevolmente il cammino in Conference, ma soprattutto vorrebbe dire rimanere ancora dentro a quel limbo, a quel grigiore, che sta condizionando anche troppo questo inizio di stagione. Ogni volta siamo alla ricerca di una svolta, ogni volta sembra l’occasione buona e invece mi vengono in mente quei vecchi negozi di una volta che mettevano una targa in bella vista con su scritto “oggi non si fa credito, domani sì”. Farà credito stasera la Fiorentina?
L'editoriale del giovedì
Jovic e Cabral, ora o mai più. Le mosse di Italiano per espugnare la Scozia
Il percorso difficile della Viola
Ne abbiamo tutti tanta voglia perché la sensazione è quella di una squadra che ha attraversato e sta attraversando un percorso difficile, più complicato del previsto, fra troppi infortuni di giocatori fondamentali e inserimenti difficili, ma che stia per guarire, stia per uscirne fuori. A volte nel calcio basta poco, la chiamano scintilla. A Bergamo, l’ho già detto, complessivamente ho visto dei miglioramenti nella capacità di stare in campo (non ridete, è così) e nella fluidità della manovra, con maggiore energia soprattutto nel primo tempo. Non robe trascendentali, ma tali da farmi davvero pensare (o sperare) che la nottata stia per finire. In Scozia, contro questi Hearts, gli stimoli non dovrebbero mancare. Il clima agonistico è sempre straordinario, ovviamente carica la squadra di casa, ma anche gli avversari possono essere stimolati a dare il massimo, l’adrenalina non mancherà di sicuro in novanta e più minuti di tifo al top dei decibel e chi è stato a vedere partite da quelle parti sa bene cosa dico. Non sarà facile, ovvio. Niente è facile in assoluto quando giochi in Europa e in particolare per questa Fiorentina alla ricerca di se stessa. Se fosse la squadra dell’anno scorso non parlerei in questo modo, ma quella non l’abbiamo ancora ritrovata e questa deve ancora dimostrare.
Che partita sarà?
Loro, di solito, spinti da ventimila tifosi scatenati, nello stadio di proprietà, veramente la loro casa al massimo del senso di appartenenza, partono sempre a tutta. Attaccano a testa bassa su tutto il fronte d’attacco. La Fiorentina non dovrà portarsi il nemico in casa, sarà fondamentale tenere la difesa alta per non farli avvicinare troppo all’area e fare possesso ragionato per abbassare i ritmi. Il contropiede lo lasciano, sarà fondamentale il pressing per ripartire appena recuperata la palla. Lo spartito più o meno sarà questo. Chi suonerà? In queste condizioni gente veloce come Kouamé potrebbe far male e non a caso l’allenatore degli scozzesi ha citato proprio l’ivoriano. Ma parlando di formazione, sono tanti gli interrogativi che probabilmente Italiano risolverà soltanto domani dopo l’ultima rifinitura. Un notizione è il recupero di Nico e Dodò (quest’ultimo a sorpresa) a tempo di record. Ma come stanno? L’allenatore li vorrà rischiare o sono soltanto panchinari a disposizione? Nico forse entrerà nella ripresa. E Milenkovic è pronto a giocare senza rischi dopo un mese? Questa potrebbe essere una gara per esaltare le sue qualità.
Dubbi di formazione
Se resto in difesa però mi chiedo anche di Gollini. Era il portiere di coppa, dico era perché dopo la papera di Istanbul potrebbe essere saltato tutto. E Quarta, può fare il terzino destro che non solo difende, ma partecipa anche alla manovra, come ipotizzato nell’ultimo editoriale e poi (sembra) anche provato in allenamento? Venuti ha bisogno di tirare il fiato. In mezzo al campo non ci sarà Barak, rimasto a casa. Scelta precauzionale, le alternative non mancano. C’è Duncan, giocatore prezioso. E poi se davvero dovesse essere 4-2-3-1, Mandragora-Amrabat hanno fisicità giusta per gli scozzesi, ma anche geometrie. In genere Bonaventura non ama giocare tre gare a settimana per ovvie ragioni di età, ma potrebbe anche avere recuperato meglio di altre volte. Davanti proprio perché mancano due degli esterni (Sottil e Ikonè) con Nico che sta recuperando e gli scozzesi menano parecchio, con Saponara che ha giocato domenica quasi novanta minuti, mi sembra complicato puntare ancora sul 4-3-3. E’ vero che Kouamè potrebbe spostarsi sulla fascia. E poi? Dodò esterno alto? Non può essere in condizione dopo un mese di stop e rischi non servono per un giocatore così prezioso. Come si vede è sempre una Fiorentina alle prese con tante incognite e problemi, ma sapere che Nico e Dodò tornano convocabili almeno fa ben sperare.
Il problema del gol
Sulla strada del recupero di Jovic i venti minuti di domenica sicuramente faranno curriculum. E’ l’elemento di maggior classe, se ha battuto un colpo teniamo le orecchie aperte. Se davvero sta tornando caldo non raffreddiamolo. E Cabral? S’è allenato duramente durante la sosta per le nazionali, bocciarlo ancora potrebbe diventare una situazione irreversibile. Italiano ha bisogno di un risultato forte, ma deve anche trovare il coraggio di provare soluzioni nuove. Cabral e Jovic potrebbero giocare nel 4-2-3-1 con il brasiliano centroavanti, Bonaventura (o Maleh) e Duncan ai lati del serbo. Roba mai provata dall’inizio. Si può fare stavolta? In questo caso Kouamè potrebbe diventare l’arma in più per andare negli spazi quando gli Hearts abbasseranno il ritmo a partita in corso. Ma dalla lavagna di Coverciano e dalle ipotesi, torno alla praticità. I moduli vanno tutti bene e tutti male, questa sera servono soprattutto l’atteggiamento e la mentalità. Carattere, grinta, determinazione e corsa non dovranno mancare, ma la Fiorentina dovrà essere soprattutto intelligente a capire i momenti della partita per andare a colpire senza scoprirsi. Fra una settimana ci sarà il ritorno e poi sempre in casa i turchi del Basaksehir attualmente a punteggio pieno, per chiudere a Riga. La qualificazione da prima del girone (la seconda spareggia) è ancora possibile. Il livello delle avversarie lo abbiamo visto e se la Fiorentina torna appena ai suoi livelli e comincia a far gol l’obiettivo resta a portata di mano.
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