Nei momenti decisivi serve la presenza di tutti, dal primo all’ultimo. E il primo è arrivato puntuale. Da ieri Rocco Commisso è di nuovo a Firenze per portare il contributo di energia e di positività, per stare vicino alla Fiorentina, nella partita di ritorno contro la Cremonese per la conquista della finale di coppa Italia. Se volete per Commisso è un momento storico, è arrivato appena quattro anni e una finale è sempre una finale. Testimonia del buon lavoro fatto, delle ambizioni che crescono e di una squadra che è tornata ad essere competitiva in Italia e in Europa. Rocco starà a Firenze fino a giugno, seguirà da vicino tutti i momenti più delicati e decisivi della stagione, la gara di stasera, poi la Conference e tutti gli appuntamenti in calendario, fino all’ultimo giorno. Resterà anche per lo stadio e il Viola Park, ma ne parleremo più avanti, priorità alla gara di stasera.
L'editoriale
Ecco Rocco per la finale, all’attacco per lo Stadio, pronto per il Viola Park
Con la Cremo serve concentrazione
—Sulla carta, dopo il due a zero dell’andata e l’evidente divario tecnico, la partita non dovrebbe essere particolarmente difficile, ma il livello di attenzione è salito dopo le due sconfitte consecutive in Conference e con il Monza, che ci hanno restituito l’immagine di una Fiorentina che fatica a controllare le gare (con i brianzoli) o che non riesce a tenere alta la concentrazione come con i polacchi. Stasera, inutile dirlo, la speranza è che le due lezioni servano a rialzare immediatamente l’attenzione. Ma la Fiorentina sa benissimo cosa significa questa gara, tutti vogliono conquistare una finale dopo nove anni e magari riuscire poi a prendersi un trofeo. Ha lavorato tanto questa squadra per crescere, non si gioca un calcio come quello fatto vedere spesso dalla Viola, anche nei primi venti minuti di Monza, se dietro non ci sono impegno, dedizione, un’applicazione e una determinazione rare in tutti gli allenamenti, in tutta la stagione. Nessuno vuole buttare il lavoro fatto e allora, non nascondendosi le difficoltà di una semifinale e consci che la Cremonese ha un ottimo allenatore ed ha eliminato Napoli e Roma, mi aspetto una squadra al top della condizione mentale, senza quei cali di concentrazione che hanno portato ai sei gol presi in due partite. Aspetto la rabbia e la determinazione che sono le dirette conseguenze dell’ambizione. Rocco c’è, mi aspetto anche un grande sostegno del Popolo Viola nonostante la diretta televisiva in chiaro. In questi momenti i tifosi viola non tradiscono mai, saranno di sicuro trentamila, e il sostegno sarà quello dei momenti decisivi. Si poteva fare di più? Forse, ma trentamila sono comunque un grande numero da unire a presenze sempre alte e costanti. Se fosse possibile aprirei anche la Ferrovia, vediamo che succederà. Magari vendendo i biglietti a un euro, last minute, ma solo per dare un ulteriore segnale di vicinanza, per dare un’ultima spinta alle presenze e all’intesa con i tifosi. Vedremo, ma come detto, il Popolo Viola allo stadio è sempre e comunque straordinario.
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Chi in campo dal primo minuto?
—Sulla formazione proviamo a fare qualche, solita supposizione, ma le rotazioni di Italiano sono ormai scientifiche e razionali per portare tutti a un buon utilizzo fermo restando che da tempo la squadra ha una ossatura-base. Non dovrebbero giocare Amrabat e Quarta a rischio squalifica per la finale e non ci sarà Bonaventura che giustamente non può essere neppure minimamente rischiato perché sarà utile nelle partite prossime, quelle più complicate di questa. Sugli infortuni muscolari è giusto agire così. E allora Terracciano, Dodò, Milenkovic, Igor e Biraghi sono scritti. A centrocampo Mandragora è diventato un punto fermo. Chi vicino a lui? Penso a Castrovilli con Barak a galleggio fra centrocampo e attacco. Non penso invece che Italiano voglia proteggersi di più con un muscolare come Duncan ormai da tempo seconda scelta. Vedremo. In attacco Cabral e Nico sembra di vederli. L’altro esterno? Se Ikonè sta bene è adatto per la catena destra e veloce negli spazi e la Cremonese che deve recuperare il risultato, qualche spazio lo lascerà. Ma c’è anche un Brekalo molto interessante e soprattutto Sottil che giovedì scorso ha risolto la pratica Conference e sempre ragionando sugli spazi, può essere un’arma letale.
Che bello il Viola Park! Ma manca la ciliegina...
—Torniamo a Rocco. E’ andato subito a visitare la sua creatura, il Viola Park. Deve essere pronto per il ritiro, l’inaugurazione è prevista fra un paio di mesi e il presidente soffia sul collo di tutti. Sarà un’opera straordinaria e lo sappiamo, ma non tutti si rendono ancora conto di quanto potrà incidere sull’aspetto pratico, dai settori giovanili alla prima squadra, ma anche sull’immagine della Fiorentina società moderna e all’avanguardia con una struttura degna e forse più bella di quella dei più grandi club d’Europa, dal Real in giù. Purtroppo manca l’anello di congiunzione dello stadio e di questo parliamo ormai da anni. Dopo gli ultimi avvenimenti e un futuro in bilico dell’idea nardelliana del Franchi, in un mondo civile e razionale si dovrebbero fermare le macchine per ragionare. Tutti assieme, dalla Regione, alla città metropolitana al comune. Magari sentendo se qualcuno, qualche privato, anche lo stesso Rocco, ha ancora intenzione di investire. Avverto invece la stessa cocciutaggine di sempre che ha portato dove ha portato, cioè su un binario quasi morto. Mostrare i muscoli che non ci sono, l’andare avanti lo stesso, contro tutto e tutti, magari ridimensionando il progetto come suggerisce l’incauto Giani che ne ha sparate negli ultimi tempi più di Nardella (scuola marescialli o citare il Flaminio) è una posizione presuntuosa e inaccettabile. Capisco che la cultura della sconfitta non appartenga ai politici, ma la sconfitta ormai è evidente e a questo punto si cerca di salvare il salvabile della cosa pubblica e non solo della faccia di Nardella che fra pochi mesi sindaco non lo sarà più e quindi non dovrà più occuparsi della cosa pubblica. Un pasticcio, anche perchè le ciambelle di salvataggio sono finite con il ministro Franceschini e la candidatura per gli Europei non è ancora certa. In attesa, c’è da aspettarsi a breve una esternazione di Commisso che, come abbiamo sempre detto, in questa vicenda può essere perfino parte lesa. Fra l’idea balzana di mandare a giocare la Fiorentina due anni fuori Firenze e non sapere cosa succederà domani, come si fa a programmare il futuro di un squadra?
Nel frattempo è stata rinnovata la convenzione per l’attuale Franchi e per un altro anno. La Fiorentina lascerà a breve i Campini e tutti gli uffici, quindi l’affitto è stato ribassato a 650 mila euro. Circola anche voce che nella convenzione ci sarebbero centodieci posti di tribuna che il comune si terrebbe a sua disposizione. Mi rifiuto di crederlo, ma mi chiedo: oh bella, e poi per chi? Centodieci sono tanti. Se non è vero il comune dovrebbe smentire duramente e in fretta, per la sua immagine. Se è vero vorrei che qualcuno spiegasse per chi sono quei posti gratis e a quale titolo. Soprattutto dovrebbero spiegarlo a tutti quelli che il biglietto lo pagano…
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