Lo abbiamo letto stamattina presto sulla Nazione: non sarebbe uno scandalo se il numero 1 della prossima stagione fosse Pietro Terracciano. Cosa che, estrapolata dal suo contesto, non desterebbe particolari reazioni. Il portierone nato in Campania ha un rendimento incredibile per essere una riserva, con lui la Fiorentina vince e la difesa viola mostra sicurezza. Ma la frase in questione implica che l'attuale inquilino della porta gigliata, Bartlomiej Dragowski, debba trovare un'altra sistemazione. Senza dimenticare che, in teoria, Alban Lafont sarebbe ancora di proprietà della società di Rocco Commisso. C'è l'imbarazzo della scelta.
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E’ un super Terracciano: e adesso che succede in porta? Riflettiamoci su
Le recenti prestazioni del secondo portiere hanno convinto tutti
In linea di massima, possiamo mettere da parte il giovane portiere francese, che ha enormi prospettive ma con il quale non è scattata la scintilla; la sua cessione porterà liquidità da reinvestire in altri reparti. Invece rimane molto difficile immaginare Dragowski via da Firenze, dopo solo una stagione da titolare, con una proprietà che ha sempre affermato di non voler svendere tutti i pezzi migliori della rosa. Perché sì, adesso tutti hanno negli occhi le prodezze di Terracciano, ma il gigante polacco non è stato da meno nel corso della stagione. Un ricordo su tutti, la partita in casa contro il Genoa, con il rigore parato a Criscito e il miracolo su Pinamonti nel finale. Drago non è convocato per stasera: le sue noie alla schiena lo bloccano ormai da quattro partite, l'ultima apparizione contro il Verona un paio di settimane fa. Non avrebbe senso accantonare il titolare solo e soltanto perché il suo secondo sta brillando in sua assenza. A meno che non ci sia dell'altro.
Già, perché, di contro, Terracciano non è più giovane (la carta d'identità dice 1990), ma non è nemmeno vecchio, per il ruolo che ricopre. Ve lo ricordate Ballotta? Kiraly, il portiere ungherese coi pantaloni lunghi? O, per non andare indietro con la memoria, basta pensare al rendimento di Buffon a 42 anni suonati. Un portiere di 30 anni ha ancora la possibilità di affrontare un ciclo (4-5 anni) da titolare senza alcun problema, specie se si tratta di un professionista esemplare e, per di più, attaccato alla maglia come in questo caso. Magari approfittandone per far crescere qualcuno dei giovanissimi presenti in rosa, da Brancolini a Chiorra. Allora, tenuto conto di queste considerazioni, lo scenario in cui un club come l'ambizioso Newcastle si facesse avanti con una vagonata di soldi per Dragowski e la Fiorentina accettasse la proposta non sarebbe più così utopico. Certo, rimane una certezza su tutte: il valore di Dragowski può salire nel tempo, quello di Terracciano, ormai, non molto. I dirigenti della Fiorentina, nel caso in cui fossero davvero tentati di lasciar partire il numero 69, dovranno rifletterci molto attentamente.
Voi che fareste?
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