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Dodò, ecco come sarà sostituito. Il gol? Viola terzo attacco del campionato

Dodò, ecco come sarà sostituito. Il gol? Viola terzo attacco del campionato - immagine 1
Le soluzioni trovate da Italiano, una Fiorentina diversa ma vincente. Terracciano il titolare, e arriveranno i gol degli attaccanti
Enzo Bucchioni Editorialista 

Dodò, è una brutta botta. In attesa di sapere dove e quando sarà operato, per recuperare da una lesione al crociato in genere servono dai sei agli otto mesi e questo purtroppo lo possiamo dire. Poi, ovvio, tifiamo per il ragazzo e per la sua forza di volontà, ma la stagione è ad altissimo rischio. Probabilmente finita.

Brutta botta, dicevamo. La Fiorentina per fortuna ha scoperto e coltivato strada facendo quel talento che si chiama Kayode, dovrà accelerarne il percorso di cresciuta, a diciannove anni ora sarà lui il titolare della fascia destra. Porterà energia e talento, anche una grande capacità fisica, ma con Pierozzi ancora in fase di recupero sarà per ora l’unica soluzione con tutto quello che comporta, dalla giovane età, alla fatica da smaltire visti i tre impegni settimanali. L’entusiasmo può fare molto, questo è comunque il momento di compattarsi ancora di più, visto che in pochi giorni l’allenatore dopo Mina ha perso un’altra pedina nel reparto difensivo.


Italiano dovrà trovare delle soluzioni che possono essere Biraghi (l’ha già fatto) o Parisi a piede invertito. Ma, in emergenza, anche Quarta che nel ruolo ha giocato ma con meno compiti di spinta. Oppure in certi momenti ci può essere la difesa a tre, magari usando a tutta fascia Sottil o qualche altro esterno con capacità aerobica. E in extrema ratio si può anche pensare al recupero di Benassi, svincolato, che come esterno basso l’ha inventato proprio Italiano.

Nelle mani del tecnico

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Siamo comunque all’emergenza nel reparto difensivo e dovrà essere Vincenzo Italiano, ovviamente, almeno fino alla riapertura del mercato, a trovare le soluzioni e se necessario cambiando qualcosa nei movimenti della squadra, ma come sempre vi ho detto per me siamo in ottime mani. La dimostrazione, nel caso ce ne fosse bisogno, è arrivata proprio da Udine. La Fiorentina ha vinto cambiando pelle, diventando utilitaristica, pensando di più al risultato, soffrendo, ha portato a casa il risultato anche grazie ai cambi dell’allenatore. Di uomini e di modulo.

Ma per chi non l’avesse notato, è dall’inizio della stagione che senza snaturare l’idea di gioco e la voglia di imporsi, la sua filosofia resta, la Fiorentina sa essere più accorta e più pratica. Non è certo gettare un palla in tribuna, fare un lancio lungo o giocare con la difesa a tre come è successo nell’ultima mezz’ora che può far gridare allo scandalo, o al pentimento, anzi ci racconta di una squadra e di un allenatore che hanno fatto tesoro degli errori, che sono aperti e non integralisti, che all’occorrenza sanno battere strade nuove alla faccia di chi ha sempre parlato di Italiano come di un integralista.

Quanti cambiamenti ha fatto dentro questa squadra? Tanti in tre anni. Dall’inizio o a partita in corso, più evidenti e meno. Il cinismo e il pragmatismo non appartenevano a questa squadra, a Udine si sono visti. Vincere le partite sporche è una qualità che le grandi squadre hanno e in questo inizio stagione, si sta vedendo anche nella Fiorentina.

La difesa a tre?

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Non è la prima volta, s’era già vista l’anno scorso in alcuni finali di partita. Ma anche la coppia Nzola-Beltran, due attaccanti centrali assieme nel 3-5-2 è una evoluzione che consente di utilizzare all’occorrenza tutte le potenzialità e avere soluzioni tattiche nuove. Italiano ci stava lavorando da settimane e lo avevo anche scritto proprio su questo editoriale. Italiano lavora h24 e pensa calcio h24. A volte le cose riescono, altre meno, ma non posso sentire dire che il problema è lui quando lui è invece il valore aggiunto di questo gruppo che con lui è cresciuto nella mentalità, ma anche tecnicamente.

Sento poi ancora il triste ritornello del gol e dei centroavanti. Solo chi non conosce il calcio o vuole spargere veleno continua a dire certe corbellerie. Termine obsoleto, ma ci siamo capiti.

La Fiorentina è il terzo attacco del campionato con undici reti, meglio hanno fatto soltanto l’Inter e la Roma che però ne ha segnate sette solo all’Empoli. Ma di cosa parliamo? Questo dimostra che la manovra funziona, che gli inserimenti dei difensori e dei centrocampisti sono efficaci. Favoriti anche dal movimento e dal lavoro dei centroavanti. Valori importanti. Poi, è chiaro che un centravanti non può restare sempre a zero, che dovranno segnare anche loro e per me segneranno presto, ma alla quinta giornata non può essere un problema. Fra l’altro con due attaccanti come Nzola e Beltran arrivati a Firenze da un mese e mezzo.

Vorrei anche ricordare ai gufi viola che la Fiorentina ha quattro punti in più rispetto all’anno scorso, che a Udine ha sofferto, ma mancava anche Nico oltre ai vari Ikonè e compagnia. E il turn over massicco assolutamente obbligato per la Conference giocata giovedì sera all’estero, con appena due giorni di recupero, che aveva costretto l’allenatore a otto cambi. Compreso il debutto di Maxime Lopez che non è ancora padrone del centrocampo e s’è visto. Eppure questa Fiorentina che problemi ancora ne ha, e alcuni uomini non al top della condizione atletica, porta a casa i punti. Non è poco se pensiamo alle 20-25 occasioni da gol dell’anno scorso di questi tempi, con zero reti segnate.

Grande merito anche di Terracciano che a Udine ha parato tutto. Ora è lui il titolare e la smetterei con l’alternanza in attesa della crescita di Christensen. Avrebbero dovuto comprare un portiere titolare, più forte di Terracciano, questa era l’idea. Purtroppo il danese deve fare ancora uno step di crescita, sta lavorando sui fondamentali, facciamolo crescere. Terracciano forse stimolato dalla concorrenza, ha dimostrato ancora una volta di essere il più affidabile. E allora avanti con lui per evitare i problemi visti anche a Genk, il ruolo è troppo delicato.

Giovedì c’è un’altra trasferta a Frosinone, campo difficile. Nico recupera? Oggi se ne saprà di più quando l’argentino proverà a forzare per tornare in gruppo. Nel turn over una maglia toccherà di sicuro a Parisi, rivedremo Arthur, Duncan e Sottil. Ormai funziona così e funziona bene. Aspettando il primo gol di Nzola e Beltran per mettere la parola fine a un assurdo dibattito calcistico.

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