Kean a una estremità, De Gea all'altra. E qui torniamo a quanto scritto ad inizio analisi. La Fiorentina, a differenza delle scorse stagioni, ha una colonna vertebrale. Che nel calcio, si sa, significa portiere-centrocampista-attaccante. Del bomber abbiamo scritto. Nel mezzo la geometria è affidata a Bove, Cataldi e, soprattutto, Adli. Capitolo porta: Terracciano è un buon portiere, un 12 affidabile, ma De Gea è un'altra cosa. Contro l'Hellas, a differenza delle altre partite, non ha compiuto miracoli (imparabile il tiro di Serdar) ma - come abbiamo scritto nelle pagelle - vogliamo parlare dell'assist per il terzo gol di Kean? Illuminante. E pensare che, chi scrive, in presa diretta urlava allo spagnolo di traccheggiare anziché di rinviare velocemente. Un portiere che para (e non solo), difensori che difendono, centrocampisti che cuciono e un attaccante che segna: il calcio è semplice. Sembra di esser tornati ai tempi della Florentia Viola in C2 quando Andrea Ivan, oltreché parare, riforniva, col suo mancino delicato, il bomber di Lipari Christian Riganò. Schiena dritta e petto in fuori: la Fiorentina gode grazie alla sua colonna vertebrale.
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