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Cosa ci ha detto la prima amichevole della Fiorentina di Pioli
Non è stata partita vera, perchè un'amichevole contro la Primavera disputata il 20 luglio, non può esserlo. Ma è stata formazione vera quella schierata nel primo tempo da Stefano Pioli. Che ci permette di trarre indicazioni interessanti sulla Fiorentina che il tecnico ha in mente. Novità, principi di gioco e compiti assegnati che tracciano una linea, da osservare ovviamente in controluce in attesa di test più probanti da tutti i punti di vista.
Pioli ha provato a dare una primissima risposta alla domanda dell'estate: Kean e Dzeko potranno giocare insieme? Il mister li ha messi subito vicini, con l'aggiunta di Gudmundsson sulla trequarti. Una Fiorentina più offensiva, dunque, impostata comunque sulla difesa a 3 con Dodò e Gosens a fare tutta la fascia. Il centrocampo, affidato alla coppia Fagioli-Mandragora, ha mostrato qualche vulnerabilità pur al cospetto dei baby viola, anche a causa di compiti difensivi diversi (approfondimento sotto). Dei 3 davanti quello più a suo agio è parso Gud, con i due attaccanti puri ancora alla ricerca dei meccanismi migliori. Ma è logico e naturale che ciò non possa accadere dopo una sola settimana di allenamenti.
3-4-1-2 dunque, ma con posizioni fluide ed intercambiabili. Si è notato soprattutto nel primo tempo, con in campo una formazione verosimile e con un assetto che mutava a seconda delle situazioni. Dodò che tagliava verso il centro (reminiscenze del primo Pioli), con Comuzzo ad allargarsi quasi da terzino. I movimenti di Dzeko e Gudmundsson a svariare intorno a Kean e poi le marcature fisse, che portavano a scalate gasperiniane e talvolta ardite. Nelle due foto qui sotto vi mostriamo Pablo Marì che si ritrova in posizione di centrocampista avanzato (e da lì è arrivato anche l'assist per Dodò) con Fagioli e Mandragora, viceversa, chiamati a coperture profondissime fino a diventare loro i due difensori centrali. Movimenti embrionali che stasera hanno creato anche qualche momento di caos, situazioni da assimilare e perfezionare. Per arrivare ad una Fiorentina propositiva e imprevedibile.
Detto dell'assetto generale, era interessante capire dove e come Pioli avrebbe schierato i giocatori in questo primo test. Pablo Marì tra i "titolari", per esempio, non era scontato in un ruolo in cui nella ripresa è stato provato Pongracic (che con Palladino era impiegato stabilmente da braccetto). E oltre al croato, altri spunti sono arrivati nel secondo tempo. Sottil da esterno a tutta fascia, Ndour da mediano e Fazzini trequartista sono idee su cui Pioli ha dimostrato di voler lavorare. Si è rivisto Beltran da attaccante puro (non benissimo) mentre il giovane Kospo è stato schierato da braccetto di sinistra (da rivalutare in contesti diversi).
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