Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

esclusive

Conti truccati, ha ragione Rocco: serve pulizia completa. Fiorentina su Pereyra

Enzo Bucchioni
Il nostro editorialista tocca i temi dell'attualità del calcio italiano e di casa Fiorentina

Enzo Bucchioni

Alla notizia delle dimissioni di Andrea Agnelli e di tutta la catena di comando della Juventus, c’è un solo commento da fare: aveva ragione Rocco. Ricordate quando il presidente della Fiorentina denunciò pubblicamente, in modo rude, ma efficace, il mancato rispetto delle norme economiche che regolano il calcio da parte dei bianconeri e (a suo dire) di altre società di Serie A? Ecco, ci siamo. I dirigenti della Juventus saranno rinviati a giudizio, forse già oggi, per falso in bilancio ed un’altra serie di reati ricollegabili a false comunicazioni alla borsa, al contratto di Cristiano Ronaldo, alle plusvalenze ed all’accordo di riduzione degli stipendi con i giocatori. Vedremo naturalmente come andrà il processo, ma se il 27 di ottobre il Pm di questa inchiesta aveva chiesto gli arresti domiciliari per Agnelli, non è certo una barzelletta. E’ vero che il Gip non ha poi dato corso alla richiesta, ma le dimissioni prima e il rinvio a giudizio poi, raccontano di una situazione molto grave e in parte ancora da verificare. E’ probabile che le dimissioni siano state imposte da John Elkann, vero proprietario della Juventus, al cugino Agnelli quasi come se volesse scindere le responsabilità personali del cugino dal nome del club, anche se nulla toglierà a uno scenario inquietante.

Calcio italiano in mano ai furbi?

—  

Ma quello di più scandaloso che sta succedendo attorno a questa vicenda è l’atteggiamento della giustizia sportiva e della Federcalcio che non più tardi di ieri per bocca del presidente Gravina ha invitato a non dare giudizi prima delle sentenze e fatto capire che non si può buttare la croce addosso solo alla Juve, ci potrebbero essere altre società nelle stesse condizioni. Parole gravissime. Se così fosse proprio la Federcalcio dovrebbe indagare e proprio la Federcalcio dovrebbe chiedere aiuto (se non riesce in proprio) ad altre procure della Repubblica per fare chiarezza. Il solito pasticcio e i soliti sospetti. E una considerazione di fondo: gli organi della Federcalcio che dovrebbero controllare non funzionano e le inchieste della giustizia sportiva sono una barzelletta. E’ questo il vero scandalo che va oltre l’eventuale incriminazione degli Agnelli e la vicenda della Juventus, fino a coinvolgere gran parte del nostro calcio, un mondo sempre borderline dove la propensione ad aggirare le regole è alta, dove dominano i furbi. Ricordiamo infatti che nell’inchiesta sulle plusvalenze le società coinvolte sono state già assolte perché secondo i giudici sportivi è impossibile valutare il costo di un giocatore di Serie A rispetto a quello di un giovane della Primavera, non esistono parametri oggettivi. Barzellette. La giustizia ordinaria invece sta cercando di andare a fondo e non a caso ieri la giustizia sportiva è stata subito costretta ad aprire un’indagine sulla Juve per i bilanci falsificati e probabilmente, se emergeranno fatti successivi alla prima sentenza, dovrà essere riaperto un altro procedimento anche per le plusvalenze. Quello che sta succedendo in queste ore è di particolare importanza non soltanto perché i tifosi della Fiorentina sono particolarmente soddisfatti con la Juve nel tritacarne, ma soprattutto perché si sta mettendo a fuoco il problema vero del calcio dei nostri giorni: il ritorno del doping amministrativo. E’ evidente che chi trucca i bilanci, chi bara e non rispetta le regole, lo faccia alla fine non solo per aspetti economici, ma per costruire squadre più forti senza averne le possibilità. Nel calcio si dovrebbe spendere cento quando si incassa cento, in soldoni, ci sono regole e c’è il fair play finanziario. Alcune squadre (come la Fiorentina) rispettano queste regole, hanno i bilanci in ordine e si muovono con i soldi che possiedono, altre invece vanno a comprare i Cristiano Ronaldo di turno anche se non potrebbero, truccando i bilanci e traendone evidenti benefici sotto l’aspetto sportivo. Questa spirale che potrebbe coinvolgere altre squadre va stroncata e allora torno alla Federcalcio. Per controllare i bilanci, per valutare se i conti sono in regola, per consentire l’iscrizione ai campionati, la Federcalcio ha un organismo che si chiama Covisoc. Bene. Come mai non si accorgono mai di nulla? Come mai non hanno notato anomalie nei bilanci della Juventus? Perché non mettono nel mirino altre società chiacchierate? Tutte domande alle quali dovrebbe rispondere Gravina, ma ovviamente non lo fa. Qualcuno, sottobanco, obietta che se si rispettassero le regole fino in fondo alcune società di serie A, almeno un paio, potrebbero fallire a breve. E’ doloroso, ovvio, ma non si può non rispondere affari loro. Il calcio è un’industria e le industrie che non sono competitive, che non sanno gestirsi, che non rispettano i conti sono destinate a fallire. La stessa cosa deve succedere nel calcio dove i soldi sono spesso buttati dalla finestra, c’è una gestione poco oculata, i furbi imperversano e la sensazione che le leggi si possono aggirare è sempre forte. Anche basta. Ora vediamo gli effetti che produrrà questa inchiesta giudiziaria, questo terremoto, e come si comporterà la giustizia sportiva, ma Rocco non può rimanere solo nella sua battaglia. Se vogliamo un calcio più equo, se vogliamo ridurre lo strapotere di alcune squadre al di fuori delle regole, è il momento per battere strade nuove. E Rocco dovrebbe cercare alleanze, magari con gli americani che come lui sono arrivati da poco, perché questo calcio non ha futuro e la gente, soprattutto i giovani, si sta disamorando. In attesa, se ritenuta colpevole dalla giustizia sportiva, la Juventus potrebbe avere punti di penalizzazione nel campionato attuale o l’anno prossimo, oppure una semplice multa. Non resta che aspettare.

Il caso-Franchi, il ritorno di Castro, il mercato

—  

Nel frattempo c’è un altro tema inquietante attorno alla Fiorentina che è quello dello stadio. Nell’ultimo consiglio comunale, nonostante il battage autopromozionale di Nardella che dura (con i soldi nostri) da due anni, è emerso un dato imbarazzante: mancano ottanta milioni dalla previsione di spesa per fare quello che il sindaco annuncia. Detto che dell’opera faraonica mostrata mille volte (plastico docet) ad oggi non c’è nulla, si aspetta a giorni di vedere il progetto, la strada sembra sempre più in salita. Il nuovo governo non s’è ancora pronunciato sui tanti soldi del Pnrr da destinare a uno stadio (regalo di Franceschini), e nonostante gli annunci politici, Rocco non metterà un euro. Non sappiamo ancora, fra l’altro, dove andrà a giocare la Fiorentina. Non bastano le adunate oceaniche in Palazzo Vecchio (anche queste pagate da noi) per fare gli stadi, serve farli davvero. Fatti non parole, diceva un vecchio slogan, Fatti? Quali fatti? Era l’ironica risposta. Ecco… In attesa, confermate da Italiano le nostre anticipazioni che qualcuno ha cercato di smentire: Castrovilli sta recuperando bene e sarà testato nelle prossime amichevoli. Notiziola, sia chiaro, niente di che, ma rende bene l’idea del clima velenoso che qualcuno continua a spargere: vanno inquinati o smentiti anche i fatti positivi. A Castrovilli non resta che augurare il meglio, ben sapendo che non c’è necessità di forzare, che l’infortunio è serio e l’unico obiettivo è quello di tornare con i tempi giusti. Nel frattempo le idee-mercato sono tante, come già detto, e saranno valutate in questi giorni da Italiano con la società. I nomi in uscita (quattro-cinque) li sapete. I ruoli da coprire sono quello di portiere di riserva, centrale, esterno e il dilemma è quello del centravanti. Ne sapremo di più nella prossima puntata con un obiettivo certo: prendere il centrocampista offensivo argentino Pereyra, 31 anni, dell’Udinese a parametro zero. Operazione tipo Bonaventura, c’è ottimismo.

tutte le notizie di