Colpani come Nzola? Palladino come Italiano? La speranza è che l'ex Monza non riceva lo stesso trattamento dell'attuale allenatore del Bologna
Della serie prevenire è meglio che curare. Ormai tutti i tifosi viola hanno ben chiaro il meccanismo che portò Nzola a Firenze, ma molti continuano ad attribuire un acquisto sulla carta interessante, rivelatosi poi fallimentare, alla volontà dell'ex allenatore della Fiorentina, Vincenzo Italiano. Da quando Raffaele Palladino è arrivato a Firenze, la sintonia con la società è stata totale. Prima Kean, profilo che l'ex Monza voleva da tempo. Poi Marin Pongracic, altro prospetto che Palladino ha seguito e voluto in tutti i modi a Firenze. Adesso Andrea Colpani, suo pupillo e punto di riferimento per i suoi 2 anni in Serie A. Le similitudini con Italiano-Nzola sono tantissime e per questo è meglio prevenire certi meccanismi che ritrovarsi a curarli quando forse sarà troppo tardi.
Italiano ha voluto veramente Nzola a Firenze? Sì, ma non per sua scelta esclusiva. Fu la società viola a proporre Nzola più un altro attaccante, o puntare tutto su Dia. L'ex Spezia scelse l'attaccante che lo ha reso grande a Trapani e appunto in Liguria, ma aveva le mani legate visto che l'attaccante della Salernitana, con la sua idea di gioco, c'entrava veramente poco. Eppure, per tutta la scorsa stagione, l'attuale allenatore del Bologna è stato fortemente criticato per la scelta dell'attaccante angolano. C'è un aspetto curioso che nessuno mai si è chiesto: Italiano è stato tre anni a Firenze, ma perché ha spinto soltanto l'ultimo anno per Nzola? Perché con la cessione di Vlahovic arrivarono Cabral e Piatek? Perché poi fu scelto Jovic? Se fosse stato davvero un giocatore per lui fondamentale, forse Nzola già conosceva Firenze da molto tempo. Palladino Kean l'ha voluto fin da subito, non ha aspettato. E così sta facendo anche per Colpani.