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Colpani come Nzola? Quando non basta l’allenatore per rendere

Colpani come Nzola? Quando non basta l’allenatore per rendere - immagine 1
Andrea Colpani sta faticando in questo inizio di stagione. Il paragone con Nzola è spontaneo, anche se Palladino spera in un finale diverso
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Quante volte nell'ultima stagione è risuonata la frase: "Nzola l'ha voluto Italiano, è colpa sua se rende così"? Moltissime, il tecnico di Karlsruhe è stato colpevolizzato dell'acquisto dell'angolano e del suo scarso rendimento a Firenze. Dopotutto era stato un suo giocatore sia a Trapani che a La Spezia, dove aveva fatto bene. Lo stesso Nzola al suo arrivo a Firenze parlava così di Italiano: "Il mister è una persona con la quale mi intendo anche senza aprire bocca". Come sia finita la stagione di Nzola è noto, e le critiche su Italiano non sono mancate. Adesso si sta ripresentando la stessa situazione con il duo Palladino-Colpani.

Cambiando l'ambiente il risultato cambia

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Le premesse all'arrivo di Colpani a Firenze erano ottime. Un giocatore di talento, che aveva stupito a Monza e con caratteristiche tecniche assenti nella Fiorentina. In più il suo forte legame con Palladino, sia umano che tecnico. D'altronde non è la prima volta che un tecnico si porti dietro un proprio giocatore anche dopo il cambio di panchina. Ancelotti con James Rodriguez, Sarri con Jorginho, Conte con Lukaku, ma non solo. Quello che però cambia è il contesto. Firenze non è Monza, sia Palladino che Colpani se ne stanno accorgendo. Nzola ha faticato a reggere la pressione, oltre ad una diversità tattica tra lo Spezia di Italiano e la Fiorentina, con quest'ultima che non riusciva a garantire la profondità richiesta dall'angolano. Colpani sembra l'ombra di se stesso in questo avvio, non è quasi mai riuscito a saltare l'uomo e in zona tiro è stato quasi assente. Il contrario del giocatore apprezzato in Brianza, certamente la confusione tattica della Fiorentina non lo sta aiutando. Un dato interessante è quello dei dribbling riusciti. Lo scorso anno il flaco saltava l'uomo il 52% delle volte, quest'anno solo il 37% (dati Wyscout). Il suo rendimento rischia di essere una vera e propria Spada di Damocle sulla testa di Palladino, che per adesso non vi ha mai rinunciato. L'attesa per il numero 23 è giustificata, ma si sa, l'attesa aumenta il desiderio, e per adesso sembra difficile sognare in casa viola.

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