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L'intervista

Cois a VN: “Viola da Europa, Italiano ecco perché cambia sempre…”

Cois

L'ex centrocampista in esclusiva: "Fiorentina da Europa. Italiano cambia sempre formazione perché vede la squadra di tutti i giorni e conosce meglio di tutti le condizioni"

Vincenzo Pennisi

A pochi giorni da Fiorentina-Roma cresce l'attesa per una partita che vale come crocevia per l'Europa. E nonostante il recente periodo complicato, per Sandro Cois, alle fine Europa sarà: "I viola secondo me si qualificheranno, lo meritano tantissimo - ha ammesso in esclusiva a ViolaNews l'ex centrocampista gigliato.

Partiamo dalla Primavera, che ha portato a casa un trofeo da record.

"Nella prima mezz'ora meritava qualcosa in più l'Atalanta, ma la Fiorentina è stata molto brava in ripartenza. E' un'altra Coppa Italia meritata per i ragazzi e Aquilani".

Angeloni ha parlato di Aquilani definendolo un predestinato. È così?

"Io penso che possa fare una grande carriera, un ex calciatore di Serie A, di Nazionale, che ha giocato la Champions League e va ad allenare una giovanile è certamente un predestinato. Poi subentrano altri fattori, ma il gioco della Primavera ha dimostrato che lo è realmente".

E la Prima squadra non è nel miglior momento di forma.

"La Fiorentina ora deve cercare di vincere per forza perché merita a tutti costi di andare in Europa. E' una squadra molto tecnica ed aggressiva, quindi spende tante energie. A Salerno ci sta di sbagliare, guardate i campani in questo periodo. Con l'Udinese è una sconfitta che secondo me fa più male, lì è stato più un problema mentale e soprattutto fisico. I friulani hanno corso 90' mettendo in difficoltà i viola".

Ti ha soddisfatto il centrocampo viola?

"Nelle ultime giornate mi ha impressionato dal punto di vista fisico Amrabat, mentre Torreira ha giocato una stagione superlativa, non è un calciatore che scopriamo certo oggi".

Come giudichi le tante scelte di formazione di Italiano? 

"Italiano insieme a Dionisi si divide la palma di miglior allenatore della stagione. Ha cambiato tante formazioni perché è sempre a contatto con i giocatori e vede chi sta meglio degli altri. Il suo è un calcio dispendioso"

La Fiorentina ripartirà dall'errore di Terracciano. La costruzione dal basso è indispensabile?

"Io sono più legato al calcio dei miei tempi, quando non esisteva questo tipo di calcio. Penso ad errori come quello di Radu che rischia di costare lo scudetto all'Inter. Certi portieri dovrebbero capire che in alcune situazioni la palla potrebbe essere buttata fuori, alcuni peccano di presunzione, devono ricordarsi che non sono al livello tecnico dei calciatori. Non c'entrano niente gli allenatori, è una questione di letture. Oggi il calcio va così, tutto è mirato al palleggio per far tirare fuori le squadre avversarie e poi verticalizzare".

Per quanto riguarda l'attacco circola il nome di Cavani...

"Per lui parla il curriculum, ma non credo sia il profilo giusto per la Fiorentina, è un giocatore a fine carriera. Credo che i viola debbano tornare sul mercato per prendere un attaccante giovane e possibilmente italiano che garantisca 15 gol e 5-6 anni alla Fiorentina, sinceramente sia Piatek che Cabral mi hanno un po' deluso, per me sono due giocatori normali".

A bruciapelo, la Fiorentina ci va in Europa?

"Sì, secondo me si".

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