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Chi vuole esser lieto sia, dell’allenator non c’è certezza

Chi vuole esser lieto sia, dell’allenator non c’è certezza - immagine 1
Non esiste ragionare sui 90 minuti, coppa vinta o non vinta. Le idee devono essere chiare, Firenze merita un progetto alla sua altezza
Tommaso Ormini

Scomodare Lorenzo il Magnifico per parlare di calcio non dovrebbe esser di uso comune, ma nel contesto di oggi, della Fiorentina che sta vivendo Firenze, ci calza a pennello. Adesso conta solo la finale (e, se vogliamo metterlo, l'ennesimo ottavo posto da consolidare), e come giusto che sia, le bocche sono cucite e la concentrazione è puramente sul rettangolo di gioco. Firenze, con tutto quello che ne consegue, non è una piazza facile, e Commisso l'ha scoperto a sue spese. Il prossimo anno è vietato sbagliare, che sia Conference, Europa League o niente. Probabilmente ci sarà una vera e propria rivoluzione, a partire dalla panchina, per finire ai calciatori, che tra contratti in scadenza, prestiti non riscattati ed elementi che non hanno convinto, saranno in molti a salutare. Pradè ha già partecipato, proprio a Firenze, a una rivoluzione, quella del primo anno di Vincenzo Montella nel 2012: tantissimi nuovi giocatori con un nuovo tecnico a gestirli. L'anno prossimo però, con ogni probabilità, non ci sarà un "Vincenzo" a programmare la stagione viola.

Come mai scappi Vincenzo?

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Nel post partita di Monza, alla domanda sul futuro, ha risposto girando alla larga, ma la sua espressione diceva tutto. Processo alle intenzioni? Forse si, ma le notizie parlano chiaro, il futuro sarà lontano da Firenze (a meno di improbabili ripensamenti). "Le persone trovano appagante il numero tre, come se dopo di esso non ci fosse niente". Italiano, come molti altri cicli di allenatori, terminerà il suo a Firenze dopo un triennio. Le motivazioni non sono date sapersi, forse pensa che da questi ragazzi abbia ottenuto il massimo possibile. Il richiamo del Bologna, che l'anno prossimo giocherà la Champions, ha attirato la curiosità di Italiano, e questa è una grossa sconfitta per Firenze e per la Fiorentina. Squadre storicamente meno blasonate, come Bologna e Atalanta, si trovano adesso ad un livello superiore della viola, con progetti sportivi più allettanti, e questo Vincenzo lo sa bene.


C'è qualcuno che apprezza ancora Firenze...

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Raffaele Palladino, questa è la via di mezzo che metterebbe d'accordo tutti. Tra chi vorrebbe (con poche speranze) Sarri, e  chi vorrebbe vedere sulla panchina viola l'ex primavera Aquilani (forse ancora un po' acerbo per una Fiorentina europea). L'attuale tecnico del Monza, come ha dichiarato lui stesso in tv, si sente onorato di essere accostato alla Fiorentina per la prossima stagione, quasi come se volesse far sentire la sua evidente apertura a Firenze a chi di dovere. Allenatore che, in due anni a Monza, ha portato il club a un livello di gran lunga superiore della classica neopromossa, facendo crescere giocatori come Colpani, Carlos Augusto, Valentin Carboni e Di Gregorio. Firenze rappresenterebbe per lui lo step successivo dopo due ottime stagioni in Serie A, magari, come si augura tutta Firenze, anche per misurarsi su tre competizioni.

Chi vuole esser lieto sia, dell’allenator non c’è certezza- immagine 2

 

Chiunque sarà il prossimo allenatore, alla piazza interessa solo una cosa: il progetto sportivo. La società a questo punto dell'anno, dovrebbe avere già le idee chiare sul cosa fare l'anno prossimo, visto che il lavoro sarà davvero tanto. Non esiste ragionare sulla coppa vinta o non vinta, il progetto, come le idee, devono essere coerenti, al di là dei risultati sportivi.

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