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L'ANALISI SU SABIRI

Tutto su Sabiri, jolly “egoista” per Italiano: mezz’ala o esterno alla Sapo

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Ieri al Viola Park c'era anche Sabiri, il primo acquisto della Fiorentina 2023/24, conosciamolo meglio
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Ieri la Fiorentina si è riunita al Viola Park, un evento storico. Per la prima volta i viola hanno toccato con mano il vastissimo centro sportivo, la loro nuova casa. E fra tutti i giocatori uno in particolare deve aver avvertito il senso di novità. Abdelhamid Sabiri è infatti il primo vero acquisto della Fiorentina 23/24, il marocchino un po' sottotraccia è arrivato a Firenze, con un certo alone di mistero. Preso a 2 milioni dalla Sampdoria a gennaio, una società che sembrava sull'orlo del baratro e prossima alla retrocessione, per una squadra che ha appena giocato 2 finali? Qualcuno ha scosso la testa, ma andiamo a conoscere quello che possiamo chiamare, il jolly di Italiano.

Dove gioca Sabiri

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La prima domanda è che caratteristiche ha Sabiri, e se lo sono chiesto in tanti. L'ex blucerchiato ha fatto discutere in molti per la sua posizione tattica. Ma prima di tutto va sottolineata una cosa, il ragazzo ha talento. E come spesso capita a questi giocatori la loro collocazione non è semplice. Ma le sue capacità balistiche sono super, un gol segnato a Dragowski da 40 metri, e uno da 60 in amichevole la scorsa stagione sono li a ricordarlo. Per chiarire il suo ruolo ci affidiamo alle sue parole in una vecchia intervista: "Mi piace mezzala, anche se per qualità sono forse più un trequartista. Mi piace però essere spesso coinvolto nel gioco, toccare tante volte la palla". Parole chiare, ma in carriera ha giocato spesso da falso esterno di sinistra, un po' alla Saponara. Italiano nel suo 4-3-3 potrebbe schierarlo come mezz'ala di sinistra, con compiti di rifinitura, e di coinvolgimento tecnico nel gioco. Oppure vertice alto in un 4-2-3-1 alla Bonaventura? Quel ruolo non è facile, bisogna avere la conoscenza del campo di Jack. E forse avrebbe troppa pressione di gioco in quel ruolo. Forse la soluzione migliore potrebbe essere quella di giocare a sinistra, dove lui adora rientrare e combinare con i compagni. Venire dentro al campo, fare assist, giocare la palla, e segnare, con il suo grande piede. Le qualità ci sono, e l'investimento è stato con un costo sostenuto, ma allora perchè un giocatore con queste qualità a 26 anni ancora non ha fatto il salto?


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Le controindicazioni

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Il problema di Sabiri è forse il carattere. Dejan Stankovic, che lo allenato a Genova, ha parlato così di lui, dopo averlo sostituito alla mezz'ora di una partita: "Nessun giocatore reagisce allo stesso modo, c'è chi lo fa bene, c'è chi è molto condizionato. Su questo non posso far nulla". Parole che forse descrivono una personalità particolare del ragazzo, che si rispecchia nel suo estro in campo. Addirittura un suo vecchio allenatore in Germania lo aveva definito come un giocatore che pensa solo a se stesso. Parole dure. Ma alla fine Sabiri è arrivato in una grande piazza come Firenze, con un allenatore come Italiano che le chances le concede a tutti. A livello tattico sembra poter essere adatto a Italiano, anche se bisognerà vedere la sua applicazione in fase di pressing. Ma l'acquisto potrebbe rivelarsi utile, in dei ruoli, come la mezz'ala o l'esterno dove la concorrenza c'è lui potrà aiutare. Ha caratteristiche particolari, che gli altri non hanno. Nella sua carriera ha dimostrato di saper rendere in partite sentite. Vanta un gol al mondiale qatariota contro il Belgio, e uno decisivo contro il Brasile. Oltre ad un gol da salvezza in un derby di Genova. Riuscirà Italiano a gestirlo? E se sì dove lo impiegherà in campo, in ogni caso come ogni jolly, il tecnico viola potrà calarlo al momento giusto.

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