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Evviva re Artù, evviva il re

Cabral, meglio tardi che mai. E ora la scarpetta è quella giusta

Cabral, meglio tardi che mai. E ora la scarpetta è quella giusta - immagine 1
Cabral si è caricato la Fiorentina sulle spalle. L'exploit è arrivato 14 mesi dopo l'arrivo a Firenze, ma meglio tardi che mai

Stefano Niccoli

Finalmente la felicità. Leonardo Pieraccioni ci scuserà se prendiamo spunto dal titolo di un suo film per un articolo su Arthur Cabral. Sì perché, mai come adesso, il brasiliano sta rendendo felici i tifosi della Fiorentina. I numeri, sottolineati anche da La Gazzetta dello Sport, stanno lì a testimoniarlo: quello alla Cremonese è il sesto gol segnato nelle ultime sette partite. Da inizio 2023 solo Osimhen (11) e Lautaro Martinez (9) hanno fatto meglio. Non proprio due giocatori qualsiasi. Felicità che fa rima con continuità perché, da quando è arrivato a Firenze, mai re Artù aveva timbrato con questa costanza. In 32 presenze stagionali ha messo a referto sei reti in Serie A (in 21 gare disputate), quattro in Conference League (nell’arco di otto match) e una nel preliminare contro il Twente. La media è di quasi un gol ogni tre presenze. Dati che non fanno altro che confermare il suo cambio di marcia.

MEGLIO TARDI CHE MAI

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Il brasiliano si è caricato la Fiorentina sulle spalle e, pian pianino, sta iniziando a non far rimpiangere Vlahovic, anche se l’exploit è arrivato quattordici mesi dopo l’arrivo a Firenze. Allora è proprio il caso di dirlo: meglio tardi che mai. Una rondine non fa primavera, ma se la Fiorentina si è tirata fuori dalle zone calde della classifica (prima della gara contro il Verona parlavamo di scontro diretto in ottica salvezza) gran parte del merito è da attribuire proprio a Cabral che, oltre a segnare (non certo un dettaglio), ha iniziato anche a giocare di più e meglio con la squadra. Encomiabile, a tal proposito, la prestazione offerta contro il Milan. Chiaramente la speranza è che continui a buttarla dentro. Re Artù deve essere un pericolo e una presenza costante nell’area di rigore avversaria. Un po’ come avvenuto contro la Cremonese. Gol facile facile, ma lui era lì, a un passo dalla linea di porta, pronto ad intercettare l’assist di Rolly Mandragora. Questo deve fare un attaccante. La scarpetta non sarà di cristallo come quella di Cenerentola, ma di sicuro è quella giusta per far vivere alla Fiorentina e ai suoi tifosi mesi di pura adrenalina.

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