Chi rimane?
—Ad oggi, Terracciano, Quarta, Dodò, Milenkovic, Ranieri, Kayode, Biraghi, Parisi, Mandragora, Nico, Sottil, e Beltran. Ho sottolineato ad oggi, perché come sappiamo se dovesse arrivare una grande offerta anche Nico potrebbe finire sul mercato.
Comunque sia, sono rimasti pochi, una manciata di giocatori, ai quali andranno aggiunti i prestiti come Bianco che rientra e resterà, ed anche altri ragazzi reduci dalla B e non solo, che l’allenatore dovrà valutare nel ritiro del Viola Park. Il lavoro al comparto tecnico non mancherà, abbiamo parlato di fine ciclo e come per tutti i fine ciclo, l’organico va rivisto in maniera decisa in sintonia con il nuovo allenatore. Come sapete, il piano di massima è stato fatto. Andranno sul mercato i vari Ikonè, Nzola, Barak, probabilmente anche Kouamè.
Gli obiettivi del mercato
—In entrata gli obiettivi primari sono “un grande centroavanti”, parola di Pradè e un paio di centrocampisti di prima fascia, soprattutto un regista al quale mettere in mano la squadra un po’ come era per Arthur. Gli altri giocatori verranno dopo, in base alle cessioni e alle occasioni che ci saranno sul mercato. Molti dei nomi accostati fino ad oggi alla Fiorentina erano poco credibili e sostenibili, oggi si stanno avvicinando dei profili sui quali la società viola farà le sue riflessioni.
Sorloth possibile
—Uno proposto negli ultimi giorni è sicuramente il gigante norvegese Sorloth, 29 anni a dicembre, reduce da una grande stagione al Villareal, giramondo fra Premier, Liga e Bundensliga, i gol li ha sempre fatti. Transfermarkt lo valuta 25 milioni, il Villareal qualcuno di più. A prima vista, per l’età, sarebbe fuori dai parametri della Fiorentina, ma ricordiamoci che certe operazioni possono dare grandi risultati, pensate a Klose o Dzeko, ma anche altri. Non faccio paragoni tecnici con il norvegese, ma a volte l’utilità di certi giocatori diventa un ritorno economico. Non mi fossilizzerei sull’età se il giocatore davvero piace a Palladino. Ma nel taccuino di Pradè c’è anche Lucca, già sondato ai tempi del Pisa. Oggi è un giocatore più maturo dopo l’esperienza all’Ajax e l’anno all’Udinese che lo ha riscattato. E’ un altro centroavanti di struttura, come piacciono al nuovo allenatore.
All’orizzonte resta il greco Pavlidis dell’AZ Alkmaar, seguito da tempo, ma sul quale è piombato il Benfica con la solita rapidità. L’affare non è chiuso, la Fiorentina spera.
A centrocampo?
—Si stanno stringendo le maglie anche attorno al centrocampista. Visto che l’operazione con il Sassuolo è diventata economicamente interessante, potrebbe tornare Maxime Lopez, regista di scorta. L’attenzione di questi giorni però è concentrata soprattutto su un giocatore che in Italia c’è già stato, ma che il Milan non ha voluto riscattare. Parlo del belga Aster Vranckx, 22 anni da compiere, all’europeo ma ieri non ha giocato, un profilo interessante, un mix di centrocampista capace di vedere il gioco, ma anche buon recuperatore di palloni. Può giocare in un centrocampo a due, ma anche davanti alla difesa o interno dei tre. Al Wolfsburg non ha fatto una grande stagione, è cresciuto con il cambio di allenatore, ma per i suoi 22 anni ha personalità e fisico. Al Milan è arrivato troppo presto. Si sta trattando attorno ai dieci milioni e la valutazione è seria, ci sarebbe l’ok dell’allenatore. Questa potrebbe essere un’operazione da portare a casa in tempi abbastanza rapidi.
Per il resto i contatti con i procuratori e gli intermediari continuano incessanti. La Fiorentina ha promesso una squadra ambiziosa e un grande centroavanti. Lasciamoli lavorare con la consapevolezza che certi ruoli non si possono più sbagliare come successo negli ultimi due anni. Aggiungerei che, per quanto mi riguarda, eviterei di ricorrere a situazioni borderline tipo giocatori da recuperare o da rilanciare (Jovic, Mina e non solo) che alla fine hanno portato poco. La squadra che nascerà ha bisogno di certezze, soprattutto nei ruoli chiave, ma questo Pradè lo sa benissimo.
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