Dopo la sosta per le nazionali, riprende il campionato. La Fiorentina avrà subito un battesimo di fuoco, quello di Milano contro l'Inter, sabato alle 18. In vista del big match dello stadio Meazza, abbiamo intervistato in esclusiva il tifoso vip nerazzurro Enrico Bertolino che ringraziamo per la cortesia e la disponibilità.
Tifoso nerazzurro vip
Bertolino a VN: “Mi piace Castrovilli. Affezionato a Biraghi, cuore nerazzurro”
Inter in crisi d'identità, di gioco e di risultati, Fiorentina in ripresa. Che gara sarà quella di San Siro?
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"Visto il quadro che mi ha prospettato sarà sicuramente una partita combattuta tra una squadra in forma e un'altra che deve ritrovarsi. C'è sempre il punto interrogativo legato alle soste perché spesso le squadre offrono prestazioni diverse rispetto a quelle che ci aspettiamo. Non è il momento migliore per affrontare la Fiorentina. Spero di vedere bel calcio perché è quello che mi fa andare allo stadio".
Cosa sta succedendo all'Inter?
"L'Inter sta giocando su tanti fronti che, però, creano tante tensioni. Il problema è che le soluzioni a disposizione di Inzaghi sono limitate. Se alcuni giocatori si appannano, tutta la squadra ne risente. Alla fine i nodi vengono al pettine, se consideriamo la fatica (fisiologica) di Lautaro Martinez, la situazione contrattuale di Skriniar e una panchina non da primi posti. Il mondiale ha sbilanciato la preparazione. La squadra è in affanno, l'importante è che non pecchi di concentrazione sugli obiettivi che può ancora raggiungere. Contano molto l'allenatore e lo spirito di gruppo. Ingredienti che ha avuto il Milan nella scorsa stagione".
E' vero che il Napoli sta disputando un campionato a parte, ma si aspettava tutte queste difficoltà dell'Inter?
"Non mi aspettavo un'Inter così scarsa in trasferta. Alla fine sono state proprio le partite lontano da San Siro che ci hanno penalizzato e che, invece, dovevamo vincere a tutti i costi. Nel calcio di oggi con il pareggio non cambia niente. Le sconfitte di Bologna e La Spezia sono indicatori di fatica e fanno capire che le altre squadre non sono così scarse come presumiamo. Il campionato non è appiattito verso l'alto o il basso. Non ci si può mai rilassare. Non mi aspettavo un cedimento così netto, anche sul piano atletico. Alcuni giocatori sono rientrati, come Brozovic e Lukaku, ma non stanno giocando da Inter".
Da osservatore esterno che opinione si è fatto della Fiorentina?
"La Fiorentina ha un ottimo allenatore e questo è un buon punto di partenza. Italiano tiene botta nei momenti di difficoltà, non si deprime quando le cose vanno male e non si esalta quando vanno bene. E poi riesce a far giocare insieme calciatori di qualità come Nico Gonzalez, Jovic e Cabral. Nota di merito per Castrovilli: è una pedina importante a centrocampo, mi piace molto. Così come mi piace molto lo spirito di Bonaventura, un altro che, quando chiamato in causa, risponde presente. Dobbiamo puntare su questi giocatori, non su quelli pagati profusamente come Osimhen che sono destinati a lasciare la Serie A. Bisogna puntare sui vivai. Fiorentina e Inter hanno la possibilità di far crescere i giovani. Si dice che devono farsi le ossa, ma a volte se le spezzano".
C'è un giocatore della Fiorentina che teme particolarmente e/o che vorrebbe togliere alla squadra viola?
"Ribadisco quanto ho già detto su Castrovilli. Sa cosa deve fare in campo e gioca a testa alta. Io giocavo a calcio a livello vergognosamente amatoriale. Mi dicevano: 'Se non giochi a testa alta, puoi fare l'atletica'. Mi piace molto anche Sottil che, però, viene utilizzato poco. E poi sono affezionato a Biraghi, cuore nerazzurro, tifo sempre per lui".
A proposito di difesa, Milenkovic è stato accostato spesso all'Inter. Le sarebbe piaciuto vederlo in maglia nerazzurra?
"Considerando che Skriniar non è più presente nel disegno della squadra e che De Vrij è vicino al prepensionamento, sì, lo avrei visto bene all'Inter".
Si ricorda in particolare un Inter-Fiorentina del passato?
"Mi ricordo quando un giocatore della Fiorentina fu spazzato via da Taribo West" (Inter-Fiorentina 3-2 del 1997-98, ndr).
Glielo ricordo io il nome: Kanchelskis.
"Già, ero vicino alla panchina, ho temuto che non si rialzasse più. Fu impressionante vederlo allo stadio. Si sentì il rumore del giocatore cadere in panchina. Spero sia ancora vivo (ride, ndr). Fu un episodio epico. E poi mi ricordo la sconfitta dell'Inter di Trapattoni contro la Fiorentina a Firenze per 4-3, quando Borgonovo intercettò il passaggio all'indietro di Bergomi per Zenga". (Era il campionato 1988-89, vinto proprio dalla squadra nerazzurra, ndr).
Se la sente di fare un pronostico?
"Mai, 1X2 (ride, ndr)".
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