Col rapido avvicinarsi delle feste natalizie torna alla mente il classico dei "cine-panettoni" in salsa toscana: "Benvenuti in casa Gori". Commedia del 1990, diretta magistralmente da Alessandro Benvenuti ed interpretata dal pantheon della comicità fiorentina di quegli anni: Monni, Ceccherini e Paci, su tutti. Pellicola che, per aspetti tragicomici della trama, richiama il travagliato periodo natalizio dei Viola, attesi dagli impegni con Hellas e Juventus; da affrontare in poco più di tre giorni. Fiorentina reduce dal pareggio del Franchi, ottenuto col Sassuolo, ieri sera. Una gara che ha messo in mostra dei timidi segnali di risveglio della compagine gigliata, guidata da Prandelli. Note positive - una su tutti l'apporto di Franck Ribery, tornato ad essere le roi di Firenze - che fanno guardare con maggior ottimismo al finale di questo complesso 2020.
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“Ben-Venuti in casa Viola”: elogio della normalità al potere
Venuti è alla seconda consecutiva nell'undici titolare, dopo che in settimana era stato fra i "senatori" della Fiorentina a colloquio con i tifosi
Venuti a.k.a. "the Normal One"
Tra i calciatori voglio premiare uno che il viola se lo sente addosso fin da piccolo: Lorenzo Venuti. Il classe '95, nativo di Montevarchi, cresciuto nella cantera viola, ha affrontato anni di gavetta nei numerosi prestiti tra A e B, prima di rientrare a Firenze nell'estate 2019. Quella della rifondazione a stelle e strisce: col cambio di proprietà e l'avvento di Rocco Commisso. Un ragazzo semplice che ha saputo ritagliarsi il suo spazio nello spogliatoio, senza mai una parola fuori posto per le tante panchine con Montella e poi con Iachini. Ebbene adesso Lorenzo - ruolo naturale di terzino destro, con una comprovata affidabilità da autentico tuttofare del reparto difensivo - sembra godere della fiducia di mister Prandelli. Ieri sera il mago di Orz lo ha schierato per la seconda gara consecutiva nell'undici titolare. Se con l'Atalanta aveva giocato al posto di Caceres, per garantire copertura a Lirola, coi neroverdi è stato preferito allo stesso Pol per la fascia destra. Venuti ha risposto presente, offrendo una prestazione generosa fatta di corsa e grande grinta. Il classico giocatore che dove non arriva con le capacità tecniche supplisce con sacrificio e preparazione atletica.
Leader per la riscossa
Lo stesso difensore della Fiorentina, intervenuto in zona mista nel post- partita, ha indicato la via da seguire sul cammino del riscatto per la Fiorentina. Una ricetta fatta di impegno, agonismo e unità d'intenti che Lorenzo ha saputo comunicare con le proprie parole. Parole d'ordine che, dette da un giovane con la testa sulle spalle, sembrano tutto fuorché di circostanza. Venuti ha parlato di "partita del gruppo", della necessità di riscoprire l'importanza di sacrificarsi l'uno per l'altro. Insomma: dall'essere squadra; compatta nelle difficoltà. Parole da leader - non tecnico, ma certamente carismatico - che ha dimostrato di rivestire un ruolo importante nello spogliatoio. Lo testimonia la sua presenza tra i senatori che, alla vigilia della partita, hanno incontrato la rappresentanza del tifo viola. Lui con i vari Pezzella, Biraghi, Caceres, Callejon, Ribery e Borja Valero... L'unico, cresciuto con la maglia viola indosso, a conoscere l'importanza di avere un'intera città dalla propria parte. Specialmente una tifoseria che chiede la "maglia sudata", per esser di Firenze vanto e gloria.
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