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Arthur cambia la Fiorentina, è il cervello di Italiano. E quelle parole di Xavi…

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Il paragone con Xavi vi sembra azzardato? Forse si, ma intanto Italiano si gode Arthur e la Fiorentina vola
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Il paragone che andrete a leggere non è una nostra invenzione. Sono le parole pronunciate da Leo Messi, che nel 2018 paragonava così Arthur a Xavi: "Sono giocatori simili. Anche a lui piace giocare corto e non la perde. Arthur ha lo stesso stile che abbiamo al Barcellona". Tra l'altro anche l'attuale allenatore del Barca si spese per Arthur: "Mi rivedo in lui. Arthur è un pensatore, di quelli che in campo ragionano velocemente."

Parole non casuali quelle della pulga e del catalano, perchè Arthur quando è in condizione fisica e mentale ottimale è un giocatore di livello. E se forse il paragone con lo storico 6 dei blaugrana può risultare azzardato, il brasiliano ha certamente cambiato la Fiorentina. La sua interpretazione del ruolo di regista è distante da quella classica, ma si avvcinina a quella proprio di Xavi. Una trottola nel mezzo al campo, in grado di ripulire i palloni più sporchi, e far partire la manovra. Tutto questo senza subire la presssione, vedasi la partita di Napoli contro Lobotka. Tutto questo ha inciso sulla viola e sul suo gioco. Il possesso palla quest'anno sembra più ragionato della scorsa annata, quando la Fiorentina invece faticava da dietro, ed era cotretta ad alzare a turno uno tra Igor e Quarta.


Genova e Napoli, Arthur illumina e la viola vola

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Non è un caso se la prestazioni più brillanti della Fiorentina coincidano sempre con i momenti in cui Arthur da il suo meglio. La prima a Genova Arthur ha disribuito 72 passaggi, completandone 67, ergo un 93% di precisione. Così come l'ex Juventus ha brillato contro il Lecce nel primo tempo e nel finale, da subentrato contro il Ferencvaros. Minuti di qualità e che hanno fatto girare la squadra. Allo stesso tempo però c'è da considerare il lato oscuro della luna, come cantavano i Pink Floyd. Ovvero la sua tenuta fisica. Il ragazzo non ha il fisico da maratoneta, ovviamente le annate passate in panchina non hanno aiutato. Ma in generale il gioco del nativo di Goiana è stancante, e i suoi cali nei finali si notavano già a Barcellona. Non è un caso che la Fiorentna si sia tutelata con Maxime Lopez nello stesso ruolo, un cambio che può dare qualità. Ma la prestazione di Napoli ha sciolto tutti i dubbi, Arthur è indispensabile per Italiano, è il giocatore che il tecnico ha tanto voluto, e che ha chiesto di portare a Firenze. Contro Lobotka uno dei maestri del ruolo, non ha sofferto lo slovacco anzi. Con il suo pressing lo ha mandato in difficoltà, e ha gestito la manovra viola con il 92% di passaggi riusciti. Adesso Firenze se lo gode ma tra poco si dovrà cominciare a pensare al riscatto. La cifra pattuita è sui 20 milioni, cifra che il brasiliano sta dimostrando di valere, considerando che ha 27 anni. Per non ripetere il caso Torreira, ma la Fiorentina sembra aver azzeccato la scommessa e Italiano spingerà per confermare il suo piccolo Xavi

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