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Amrabat e Kouamè: così nasce la Fiorentina di Juric? Il tecnico a Firenze, da avversario (per ora)

C'è un nome per unire i pezzi del puzzle che la società gigliata assembla sul proprio tavolo

Paolo Poggianti

Il presente

"Strani intrecci attendono la Fiorentina nel prossimo turno di campionato. All'Artemio Franchi, infatti, la squadra viola riceverà la visita dell'Hellas Verona di Ivan Juric. Il tecnico croato e gli scaligeri sono reduci dal pareggio conquistato contro l'Inter di Antonio Conte. Un risultato che non può essere considerato una sorpresa, vista la straordinaria stagione che stanno disputando Amrabat e compagni. Juric, dopo la favola vissuta con il Crotone, ha mantenuto gli stessi principi del suo gioco, anche al cospetto delle avversarie di Serie A. Una caratteristica che contraddistingue le partite dei gialloblù è la chiara organizzazione di gioco: principi e impronta che rispecchiano le idee del proprio allenatore. Nel 3-4-2-1 tutti gli effettivi della rosa conoscono a menadito meccanismi e compiti che Juric esige nell'interpretazione dei ruoli. Non stupisce perciò che, per quanto possano cambiare gli interpreti in campo, l'identità della squadra veronese rimane sempre la stessa, senza venire meno alla propria natura.

Il passato

"Una caratteristica che è senz'altro figlia del proprio allenatore, cresciuto all'ombra di quel Gasperini che tanto bene sta facendo dalle parti di Bergamo. Analogie con il Gasp che ritroviamo anche nel percorso professionale, con un comune passato dalle parti di Marassi, alla corte di Preziosi. Molto più recente l'esperienza in Liguria del tecnico croato e, allo stesso tempo, molto distante dalle soddisfazioni raccolte dal tecnico torinese sulla panchina del Grifone. Chiamato da Preziosi nell'estate 2016 per guidare il Genoa, Juric ha vissuto un'esperienza travagliata con il vulcanico presidente dei rossoblù: esonerato e poi richiamato nel corso della stagione riesce comunque a condurre il Grifone alla salvezza. La stagione seguente viene di nuovo allontanato, fino a che, quasi un anno dopo, non sostituisce colui che lo aveva rimpiazzato: Davide Ballardini.

"Il terzo ritorno, durato la miseria di otto partite, si rivela interessante da mettere sotto la lente d'ingrandimento. È in questo frangente che Juric si ritrova per la prima volta in squadra Christian Kouamè. L'ivoriano era stato prelevato pochi mesi prima dal Cittadella. Otto partite che segnano la sua esplosione a fianco del bomber genoano di quella stagione: Kristof Piatek. Koaumè, con Juric a guidarlo dalla panchina, si sblocca dal punto di vista realizzativo: 3 reti e altrettanti assist il suo score parziale. Siamo alla quattordicesima giornata, puntualmente timbrata dall'ivoriana, ma il suo goal non basta e il Torino si impone 2-1. Questa e la successiva sconfitta con l'Entella in Coppa Italia sarebbero poi costate l'esonero all'attuale tecnico scaligero. Per dare un'idea, nelle successive 24 partite di campionato l'attaccante viola segnerà la miseria di un goal, pur giocando sempre da titolare anche con Prandelli.

Il futuro?

"Kouamè è rientrato dopo il lungo infortunio, esordendo mercoledì in maglia viola contro il Cagliari. Domenica, di fronte al suo mentore in rossoblù, si augura già di alzare i giri del motore, come ha confidato raggiante nel post-gara. Quel che è certo è che l'anno prossimo in viola ci sarà anche Sofyan Amrabat, un altro che agli ordini di Juric se la sta cavando piuttosto bene. Il futuro per adesso si chiama Fiorentina-Verona, ma la suggestione di vedere completato quello che sembra un puzzle perfetto resta. D'altro canto due pezzi su tre hanno già preso la via verso Firenze e l'altro marcherà visita questa domenica, magari per l'ultima volta da avversario...

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