Poi il Monza e adesso il Torino
—A Monza, invece, è un'altra storia. La Fiorentina porta a casa il risultato gestendo la gara, creando e tenendo in mano il pallino del gioco. Vero, tutto nasce da un clamoroso errore di Di Gregorio, che ha regalato il gol a un temerario Beltran. Ma dopo il vantaggio, la squadra di Italiano non smette di giocare e di creare. Tanto che tutti hanno ancora impresso il "non gol" di Ikonè, dopo una splendida azione. Nel finale, soprattutto con la difesa a 3, la Fiorentina gestisce il risultato ma mai si è allontanata dall'idea di calcio del suo allenatore. Quindi 1-0 si, "Corto Muso" no. La gara di ieri invece è una via di mezzo tra quello che si è visto a contro il Verona e quello messo in campo dalla Fiorentina contro il Monza. La squadra di Italiano regge l'urto contro un Torinoche, fino all'ingresso di Sanabria, sembrava in grado di portarsi a casa il pareggio. Soltanto dal 70' in poi, la Fiorentina ha preso in mano il pallino del gioco, trovando un gol di grinta e di voglia. Non a caso ha segnato quel Ranieri che a Roma, non le ha mandate a dire a un certo Paredes.Insomma, non una bella Fiorentina, ma che comunque gioca, ci prova e alla fine vince. Insomma, il "Corto Muso" è altra cosa e adesso vediamo perchè.
Italiano è costretto, Allegri no
—Mettiamo il caso che anche la Fiorentina giochi di "Corto Muso". Se prendiamo la Juventus di Allegri, ci sono parecchie dissonanze con la squadra di Italiano. Il tecnico toscano sceglie di seguire una teoria di gioco che predilige il risultato rispetto al gioco. Italiano, invece, no. Italiano è costretto, da varie vicissitudini, a stringere i denti e cercare in ogni modo di far volare questa Fiorentina. Senza Nico Gonzalez e il vero Bonaventura, è difficile mettere in campo una prestazione come quelle viste a Napoli o a San Siro contro il Milan. La Juventus e c'è chi lo nega, ha una rosa forte. Dei giocatori che potrebbero giocare in ogni modulo e in ogni modo. Vlahovic, Chiesa, Rabiot, Locatelli, Gatti, Bremer e si potrebbe continuare. Nonostante ciò, Allegri decide di smettere di giocare e di curare in maniera maniacale la fase difensiva, con la consapevolezza che il gol, prima o poi, arriverà. Prendete Arthur. Il brasiliano è un giocatore che disegna calcio, voluto da Vincenzo Italiano. Allegri invece l'ha scartato a priori, preferendo giocatori più fisici in grado di sporcare il gioco. Sono scelte, Italiano ha scelto Arthur. Allegri ha scelto McKennie. Date ad entrambi due rose complete e poi lì, vedremo, chi sceglie il "Corto Muso" e chi invece no.
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