"La Fiorentina ha gestito benissimo Kayode. Però poi ci siamo trovati davanti a questa occasione, ad una bella offerta ed una crescita professionale, e alla volontà del giocatore di giocare. Quindi è stata una decisione presa per il meglio di Mike, la Premier è un'altra cultura calcistica, di vita"
L'opportunità di lasciare la Fiorentina in estate era stata concreta, ed è stato giusto rimanere?
"Non ci siamo mai pentiti, questo anche grazie al comportamento tenuto dalla Fiorentina nei confronti del ragazzo. Ci sono stati degli approcci in estate, ma c'è sempre stata la volontà di tenerlo a Firenze, sia nostra che di Commisso e Pradè. Noi abbiamo rispettato questa volontà, come è giusto che fosse. Pentimento mai, la cessione è arrivata quando doveva arrivare."
Il rapporto con Palladino com'è stato in questi mesi?
"Mike ha avuto un bellissimo rapporto con lui, ed il mister idem. Non puoi condividere una scelta, ma devi sempre accettarla. Mike lo ha fatto, in silenzio, con educazione. Quando è stato chiamato ha cercato di fare sempre il possibile. Ma quando un giocatore non viene utilizzato spesso può capitare che si arrugginisca, dal punto di vista fisico, mentale e tecnico. Quando è arrivato qua non ha giocato per un mese e mezzo in Primavera, con Aquilani. Poi lui lo stesso allenatore che lo ha lanciato, così come Angeloni ha creduto in lui."
Per caso ha parlato con Norgaard?
"Si ci ha parlato in questi giorni, essendo lui un ex viola"
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