Inoltre, un altro concetto espresso da Pradè che non deve essere sottovalutato: "Ascolteremo il mister (Palladino, ndr) e agiremo anche in base alle sue richieste". Si mangerà un po' le mani Vincenzo Italiano ascoltando queste parole, ma poco importa. La Fiorentina del futuro deve essere un tutt'uno tra società e allenatore. Basta scelte fatte a prescindere, con giocatori sconosciuti o che non sposano la filosofia dell'allenatore. Serve un dialogo continuo tra le parti, evitando però un altro caso Nzola. Da "l'ha chiesto Italiano" a "l'ha chiesto Palladino" è un attimo. Un conto è Colpani, pupillo di Palladino cercato da Lazio e Atalanta perfetto per la sua idea di gioco. Un conto è Nzola, giocatore che Italiano sì, conosceva bene ma che non ha fatto i salti mortali per portarlo a Firenze nei primi due anni della sua avventura; se è arrivato alla fine del suo ciclo, un motivo ci sarà stato...
Ieri la Fiorentina ha fatto tutto quello che doveva fare. Ha chiesto scusa e ha rilanciato le ambizioni del club con forza. E Firenze ne sarà sicuramente soddisfatta. Adesso arriveranno i fatti e come tali verranno giudicati al termine della nuova stagione. Servirà tempo e pazienza, ma soprattutto fiducia. Ma la sensazione che aleggia nel Viola Park è che la svolta in casa Fiorentina sia davvero dietro l'angolo.
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