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Adesso Pinamonti basterà a Firenze? E che Colpani non diventi “un caso Nzola”

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"Da grandi... parole, derivano grandi responsabilità". Daniele Pradè carica l'ambiente viola e lancia il sasso nella mente dei tifosi: "Vogliamo un grande attaccante!". Adesso però, basterà Pinamonti ad accontentare Firenze?
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

Nella conferenza stampa di ieri, Daniele Pradè ha parlato di ambizione, voglia e... grandi attaccanti! Sì, sarà quello l'obiettivo numero uno del mercato della Fiorentina. Dopo un triennio di difficoltà e scommesse, la dirigenza viola ha espresso il desiderio di investire su una punta che faccia la differenza, nel rispetto del Fair Play finanziario e dei conti del club. È giusto però non farsi illusioni e qui entrano in gioco le stesse parole del direttore sportivo della Fiorentina: "Gli attaccanti di prima fascia sono obiettivi complicati, serve tempo e pazienza". Ed è giusto così, inutile sognare un Osimhen o un Lukaku per poi rimanere delusi a fine stagione. Quindi? Quali sono gli attaccanti da Fiorentina?

Non è questione di fasce, ma di qualità. Ad oggi la sensazione è che il campionato italiano non possa regalare grandi opportunità. Tolti i nomi delle big, dopo i vari Lautaro, Osimhen, Gudmundsson ecc., rimangono le seconde scelte. E qui la domanda sorge spontanea: adesso, Firenze si accontenterebbe di Pinamonti? O di Arnautovic? Difficile a dirsi. Sicuramente, sono nomi che scaldano di più rispetto a quelli del post-Vlahovic, ma Daniele Pradè è stato molto chiaro e come si suol dire "da grandi parole, derivano grandi responsabilità". Sia chiaro, questo non significa che l'acquisto dell'attaccante del Sassuolo per esempio, sia un errore a prescindere. Il mercato deve ancora iniziare e potranno esserci molte possibilità da sfruttare, ma il concetto è un altro. Ieri la dirigenza della Fiorentina ha dimostrato di avere voglia, ma anche rabbia, dopo tre anni importanti. Per questo motivo serviranno acquisti mirati e idee che superino la scommessa e che vengano considerati acquisti azzeccati.


Inoltre, un altro concetto espresso da Pradè che non deve essere sottovalutato: "Ascolteremo il mister (Palladino, ndr) e agiremo anche in base alle sue richieste". Si mangerà un po' le mani Vincenzo Italiano ascoltando queste parole, ma poco importa. La Fiorentina del futuro deve essere un tutt'uno tra società e allenatore. Basta scelte fatte a prescindere, con giocatori sconosciuti o che non sposano la filosofia dell'allenatore. Serve un dialogo continuo tra le parti, evitando però un altro caso Nzola. Da "l'ha chiesto Italiano" a "l'ha chiesto Palladino" è un attimo. Un conto è Colpani, pupillo di Palladino cercato da Lazio e Atalanta perfetto per la sua idea di gioco. Un conto è Nzola, giocatore che Italiano sì, conosceva bene ma che non ha fatto i salti mortali per portarlo a Firenze nei primi due anni della sua avventura; se è arrivato alla fine del suo ciclo, un motivo ci sarà stato...

Ieri la Fiorentina ha fatto tutto quello che doveva fare. Ha chiesto scusa e ha rilanciato le ambizioni del club con forza. E Firenze ne sarà sicuramente soddisfatta. Adesso arriveranno i fatti e come tali verranno giudicati al termine della nuova stagione. Servirà tempo e pazienza, ma soprattutto fiducia. Ma la sensazione che aleggia nel Viola Park è che la svolta in casa Fiorentina sia davvero dietro l'angolo.

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