Il metodo Palladino
—E' qui che ci aspettiamo un cambio di gestione della partita da parte dell'era Palladino. Il Monza, nonostante le tante defezioni e problematiche che può avere una squadra costruita per galleggiare tra metà e fondo classifica, ha sempre dimostrato una buona continuità di risultati per gli obiettivi che la società aveva prefissato. E' qui che la sfida di Firenze si fa ardua. L'asticella si alza e le speranze dei tifosi pure. Una Fiorentina dominante in campionato non si vede ormai da quasi 9 anni, e una delle caratteristiche che serve per cambiare marcia è la duttilità. Ecco che entrano in gioco moduli e sistemi di gioco. Difesa a 3 e a 4, 3421 e 4321; anche se Palladino ha sempre detto che il sistema di gioco ha sempre una rilevanza relativa, è il modo in cui un allenatore mette i giocatori in campo a fare la differenza. I concetti di gioco devono essere una costante, qualsiasi modulo sia messo in atto.
Spazio quindi a duttilità e verticalità. La Fiorentina di Palladino, vedendo anche le prime uscite, alternerà fasi di attesa, a fasi di dominio del gioco. Recuperare e consumare energie, sempre con un occhio al risultato e al cronometro. In campionato serve questo, quel briciolo di furbizia che spesso negli ultimi anni è mancato (vedi le due finale di UECL).
Tema Gudmundsson
—Fuori Nico, dentro Gudmundsson: fuori un esterno, dentro una mezza punta. Questa sembra essere la linea decisionale presa dalla Fiorentina. Ciò fa presagire forse più a un 3421, con Gudmundsson dietro a Kean, ma occhio anche all'utilizzo del 4231. Quest'alternanza a Monza si è vista spesso e potrebbe essere riproposta proprio a Firenze. Con un 4231, potremmo tonare a vedere Gudmundsson sulla fascia, come nelle prime fasi della carriera, ma, guardando al rendimento della scorsa annata da seconda punta, il nuovo Bonaventura potrebbe essere proprio l'islandese. Colpani tende spesso ad allargarsi per dare sfogo al suo mancino, quindi perché non creare una trequarti con due mezze punte, Gudmundsson più centrale e Colpani leggermente allargato, coadiuvati da magari un Sottil, in grande spolvero in questa prima fase di stagione? Il 3421 resta il modulo di riferimento, ma questa possibile sistemazione potrebbe dare imprevedibilità, come mai vista negli ultimi 3 anni.
La difesa
—Parlando di moduli, cambiano si, i ruoli sulla trequarti, ma soprattutto in difesa. La difesa a 3 e la difesa a 4 sono due modi completamente diversi di difendere la porta. Una gioca sulla compattezza e chiusura dei reparti (difesa a 4), mentre l'altra si chiude a riccio verso la porta lasciando più spazio sugli esterni, in attesa però dell'aiuto dei cosiddetti "quinti" o "quarti di centrocampo". Parisi potrebbe essere l'ago che fa spostare la bilancia dall'una o dall'altra parte. Un suo impiego come estero di centrocampo potrebbe veramente come non mai, esaltarne le caratteristiche. Tra i terzini viola, è il più improntato al gioco offensivo e, almeno ad Empoli, ha dimostrato più volte di saper vedere la porta. Il trade-off con Biraghi resta un tema, ma, tra i 2, in un 3421, Parisi ha caratteristiche più che ideali. Magari Biraghi può reinventarsi come braccetto, difendendo di posizione e sfruttando il suo mancino per impostare. Sono tutte idee tattiche che, ad oggi, non hanno ancora valore empirico.
La Fiorentina è in costruzione e da capire sono ancora tante cose, ma la duttilità tattica di Palladino può essere il fattore per rivedere una Fiorentina finalmente di nuovo competitiva in tutti i 38 eventi della Serie A 2024/2025.
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