Il primo numero ormai vi può essere abbastanza familiare. 2002 sono i giorni trascorsi dall'ultima apparizione della Fiorentina in una competizione europea, la serataccia contro il Borussia Monchengladbach del 23 febbraio 2017. Da quella tripletta di Lars Stindl sono passati cinque anni e mezzo, oggi la Fiorentina si approccia alla giovanissima Conference League con grandi speranze e la voglia di non sperperare quanto messo insieme nel campionato 2021-2022. Ma il 2002, quasi come se fosse un percorso di catarsi, è anche l'anno del fallimento, 20 giri della Terra intorno al Sole or sono. Un numero che ricorre, quindi, e ci piace pensare che sia un buon segno.
esclusive
2002 – 203 – 32
Poi c'è il 203. Questa è una somma, l'insieme di presenze accumulati dai giocatori della rosa attuale della Fiorentina in competizioni europee. Escludiamo Quarta che ha messo insieme 26 gare internazionali col River Plate ma ovviamente non in Europa. E sappiamo bene quanto il calcio nel Vecchio Continente sia diverso. 203 partite non sono poche, però non sarà possibile schierarle tutte insieme: il grosso dei gettoni si concentra nelle tasche di Duncan, Nastasic, Zurkowski, Cabral, Ikoné, Gollini, Benassi e Dodò (145), nessuno di questi, per un motivo o per un altro, certo di giocare. I restanti 58 sono da dividere tra Milenkovic, Jovic, Amrabat, Bonaventura e Biraghi.
32. Il dato da non scordare relativo all'ultima gara contro la Cremonese: sono i secondi passati dai grigiorossi con il possesso di palla nella metà campo della Fiorentina domenica. In questi 32 secondi, gli uomini di Alvini hanno saputo segnare due gol, cosa che sicuramente sarà stata fortuita, ma di certo subire un gol ogni 16 secondi di attacco avversario, in Europa, non porta da nessuna parte. La parola, tra poche ore, passerà al campo, che azzererà i numeri per generarne di nuovi. La speranza è che possano essere numeri favorevoli ai ragazzi con il giglio sul petto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA