Franck Ribery si racconta in una lunga intervista di Ivan Zazzaroni al Corriere dello Sport. Dalle origini umili "non ho mai dimenticato da dove provengo", della multiculturale Boulogne-sul-Mer, dove è cresciuto, conosciuto sua moglie Wahiba e abbracciato l'Islam "Cristiani, musulmani, arabi, neri. No, neri no, non mi piace questa parola: africani”
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Ribery al miele: “A Firenze si fa calcio vero. Pradè è una persona unica”
Le parole di Ribery al Corriere dello Sport: il francese si racconta, dalle origini a Firenze
Sulla scelta di Firenze rispetto ai milioni arabi, cinesi e russi Ribery è chiaro dice che ha prevalso la voglia di vivere la pressione e la tensione della vigilia “Il calcio vero".
Inevitabile parlare delle tre giornate di squalifica: "Avrei dovuto evitare quella reazione, mi sono scusato ma non mi è bastato: una tristezza infinita. L'istinto, la tensione della partita hanno prevalso sull'esperienza... molto male". Nonostante questo passaggio a vuoto però, Firenze lo ama e lo ha accolto magnificamente e Ribery racconta che è il posto ideale per fare calcio e come a Marsiglia, c'è un'adesione fortissima. ”Rocco, Joe e Daniele hanno tanto entusiasmo, la gente si fida di loro. Daniele Pradè è una persona unica, e con Montella mi trovo benissimo”. Per Franck il cambio di modulo apportato dal tecnico viola ha portato il giusto equilibrio alla squadra. RIBERY A MONTELLA: "ECCO DOVE DEVE GIOCARE CHIESA"
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