Il tempo stringe, la Fiorentina lo sa. Non siamo ancora all'ultimo tuffo, ma effettivamente poco ci manca: anche perché il tempo per esercitare riscatti dai prestiti scadrà alla mezzanotte di dopodomani 24 giugno. In realtà, i viola hanno da subito avuto in molti casi le idee piuttosto chiare (Pradè docet): niente permanenza per Zaniolo, Folorunsho, Colpani e Adli, poi è arrivato il niente di fatto anche per Cataldi.


Corriere Fiorentino
Gudmundsson, sembra finita. Spunta un patto che il Genoa non riconosce
Nodo Gud
—L'ultimo nodo, di cui si occupa il Corriere Fiorentino questa mattina in edicola, resta quello legato a Gudmundsson: un anno fa l'islandese arrivava dal Genoa come colpo dell'estate, oggi è un punto interrogativo grande così. I motivi? Infortuni, difficoltà gestionali, anche un gioco non in linea con le sue caratteristiche, un rapporto complesso con Palladino e poi quel processo in patria che è un po' un dietro le quinte ingombrante. La Fiorentina sicuramente non verserà i 17 milioni inizialmente pattuiti per il riscatto, ma c'è un altro cavillo. All'atto del primo prestito, i dirigenti gigliati avevano strappato l'accordo che se il processo non fosse stato ancora chiuso si sarebbe potuta rinnovare la cessione temporanea rinegoziandola, ma ora la nuova proprietà Sucu non sembra voler riconoscere quel gentlemen agreement. In più, nel frattempo, ci sono altri club interessati.
E allora che fare?
La sensazione, scrive il quotidiano, è che si vada abbastanza chiaramente verso la separazione a meno di impronosticabili sorprese. Le ultime idee della proprietà fanno pensare a una testa già oltre: Sebastiano Esposito, ad esempio, sarebbe il profilo ideale per sostituirlo, mentre gli arrivi di Dzeko e Fazzini, che può giocare sulla trequarti, sembrano ulteriormente escludere l'idea Gudmundsson.
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