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Fali Ramadani, l’altro volto del calciomercato viola

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Italiano, Jovic e Milenkovic. Ancora una volta il procuratore macedone è al centro delle trattative fiorentine. Fra ristoranti, commissioni e indagini della Procura si entra nel mondo di Fali Ramadani

Redazione VN

Il nodo Italiano è sciolto: il rinnovo c'é. In entrata, invece, si continua a trattare per Luka Jovic (ostacolato dall’oneroso ingaggio di circa 6 milioni di euro), mentre in uscita si alternano voci su un possibile addio di Nikola Milenkovic. I più attenti se ne saranno già accorti. Tutte queste trattative portano lo stesso nome e cognome: Fali Ramadani. Ancora una volta, dopo i casi Stevan Jovetic e Federico Chiesa, è il procuratore macedone il protagonista delle trame più importanti del calciomercato viola. Eppure, fra la dirigenza Commisso e certi abili intermediari non sempre è corso buon sangue: chiedere a Jorge Mendes per delucidazioni. Come svolge, perciò, le sue trattative Fali Ramadani? E chi si cela dietro il volto di uno dei più influenti procuratori del calcio moderno?

Chi è Fali Ramadani

Fali, anzi Abdilgafar "Fali" Ramadani nasce nel 1963 in Macedonia e inizia la propria carriera (esattamente come Mino Raiola) nel mondo della ristorazione, aprendo numerosi locali di successo in madrepatria. Solo in seguito si interessa al calcio ed esordisce curando gli interessi dello stesso Stevan Jovetic. In breve tempo, mostra un’invidiabile astuzia e un inconsueto fiuto per il talento. La sua società, LIAN Sports Group, gestisce oggi le prestazioni di numerose stelle del calcio italiano ed europeo: Chiesa, Sané, Koulibaly, Sosa, Jovic, Pjanic, Marcos Alonso, etc.

Ramadani ha sempre mostrato un carattere schivo e, perciò, della sua vita privata sappiamo ben poco: sa parlare fluentemente numerose lingue (fra cui l’italiano) e attualmente vive a Berlino. Diverso è il discorso sulla sua vita professionale, della quale si conoscono più dettagli.

L'inchiesta della Procura di Milano

Nel dicembre 2021 – nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano – il procuratore macedone (assieme al collega Pietro Chiodi) è stato indagato per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio [GUARDA IL VIDEO]. Al centro dell’inchiesta sono finite le commissioni richieste dall’intermediario in numerose trattative di compravendita e, fra le operazioni al vaglio della magistratura, è apparso anche il trasferimento di Federico Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus. Non solo: secondo gli inquirenti, Ramadani avrebbe agito tramite una “stabile organizzazione occulta nel territorio italiano”, attiva nel settore della mediazione sportiva. In generale, al di là delle vicende giudiziarie, il macedone sembra agire più come intermediario a tutto tondo che come semplice procuratore. Del resto, non sarebbe un’eccezione nel calcio moderno. Raiola docet.

Il decalogo viola per un calcio più sostenibile

Eppure, è proprio la deregolamentazione del settore dell’intermediazione sportiva che, solo sei mesi fa, indusse la dirigenza gigliata a elaborare dieci proposte per un calcio più sostenibile. Il club viola è molto attivo su questo fronte ed è supportato nella propria battaglia da numerose evidenze: già nel 2018, infatti, un report del CIES (International Centre for Sports Studies) sottolineò come “alcuni club sono di fatto posseduti dagli agenti e solo pochi nelle prime serie non fanno business in questo modo. […] L’agente non è il proprietario del club, ma lavora gomito a gomito con la presidenza”. Commisso e la dirigenza gigliata non vogliono scendere a compromessi su questo.

Tuttavia alla fine dei conti, nonostante le apparenti divergenze, Fiorentina e Ramadani sembrano sempre trovare un punto d’incontro. Se sia per il legame che stringe il macedone ai Viola, per necessità di mercato o per difendere gli interessi del club è difficile dirlo. Quel che è certo è che Fali Ramadani, ancora oggi, rimane una delle presenze più influenti nel calciomercato viola.

ANDREA CEREDANI

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