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GIRONA, SPAIN - APRIL 21: Isco of Real Betis is challenged by Arthur Melo of Girona FC during the LaLiga match between Girona FC and Real Betis Balompie at Montilivi Stadium on April 21, 2025 in Girona, Spain. (Photo by Alex Caparros/Getty Images)
Vi abbiamo dato conto in diretta del risultato della gara che vedeva l'avversaria della Fiorentina nelle semifinali di Conference League, il Real Betis, ospite del Girona in Liga spagnola: è finita con un perentorio 1-3 per gli andalusi, ma dato che l'abbiamo vista integralmente scendiamo più nel dettaglio e vediamo cosa possiamo appuntarci in vista del 1 maggio, data della gara d'andata a Siviglia.
Innanzitutto la classifica: quest'anno il Girona ha giocato la Champions League, ma non è che l'ombra della squadra che l'anno scorso è arrivata terza dietro solo a Real Madrid e Barcellona. I catalani sono quartultimi e hanno solo tre punti sulla terzultima, quindi il Betis, sesto a tre punti (con questa vittoria uno) dalla quinta, era ampiamente favorito. Ciò nonostante, il primo tempo della squadra di Pellegrini è stato dominante. I gol: un colpo di testa su calcio d'angolo di Cardoso (accostato in estate alla Fiorentina), un destro al volo di Antony solissimo su un cross perfetto dalla sinistra del terzino Perraud, un colpo di testa di Isco ben inseritosi a centro area dopo una respinta del portiere. Il secondo tempo è stato di contenimento, a risultato acquisito, e il gol della bandiera dell'eterno Stuani è arrivato solo nel finale.
Ci sono saltati all'occhio due dettagli: il 33enne Isco sembra davvero tornato ai fasti di Malaga, quando con la maglia dei boquerones e sempre con Pellegrini in panchina ha cominciato a stupire l'Europa nel 2012/13. Il fantasista è a proprio agio, non ha pressioni, gioca libero e gli riesce praticamente tutto, anche segnare di testa, cosa che ha fatto stasera appena per la terza volta su 66 reti totali (!) in carriera. Una sua magia ha portato l'ex centrocampista della Fiorentina Arthur Melo all'ammonizione: il brasiliano, arrivato a Girona a gennaio in prestito dalla Juventus, ci ha capito davvero poco. Isco ha toccato quota 10 reti in stagione: l'ultima volta è stata 7 anni fa, con la maglia del Real Madrid. E poi Antony, che ha segnato - non una novità - ma nel secondo tempo si è prodotto, lui ala offensiva tutta tecnica e dribbling, in una rincorsa di 50 metri all'indietro su Danjuma per disturbarlo fin nella propria area di rigore. Un segnale di dedizione e di attaccamento alla causa. Questi due sono veramente pericolosi, Palladino avvisato.
Per il resto, il Betis non è certo perfetto, altrimenti dominerebbe il campionato: i difetti principali stanno nel non avere un bomber (si alternano Cucho Hernandez e Bakambu in attacco, tecnici e belli da vedere ma non certo macchine da gol) e nella difesa, dove Bartra e Natan oggi hanno concesso più di qualcosa, anche se il risultato lo permetteva. Ci sbilanciamo con poco rischio: delle tre semifinali in tre anni (Basilea, Club Brugge, Betis) questa sarà senza dubbio la più dura.
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