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Ranking, aiutati che la UEFA ti aiuta: così l’Europa passa dalla rimonta

Palladino
Ranking e non: ecco come la Conference League può aiutare il cammino in campionato
Redazione VN

Archiviati i match d'andata degli ottavi di finale di Champions League, Europa League e Conference League, il ranking UEFA per Nazioni continua ad aggiornarsi, delineando un quadro sempre più chiaro per l'assegnazione del quinto posto aggiuntivo in UCL per la prossima stagione. L'Inghilterra domina la classifica con un margine ormai incolmabile, mentre la lotta per la seconda piazza tra Spagna e Italia resta apertissima.

La tre giorni europea ha regalato gioie e qualche delusione alle squadre italiane. Se da un lato Roma e Lazio hanno strappato due vittorie fondamentali contro Athletic Bilbao e Viktoria Plzen, dall'altro la Fiorentina ha subito una battuta d'arresto inaspettata in Grecia. Tuttavia, i successi dei giallorossi e dei biancocelesti, uniti alla vittoria dell'Inter, permettono all'Italia di restare in scia alla Spagna nel ranking UEFA.


Analizzando i numeri aggiornati, l'Italia ha guadagnato 0.750 punti nell'ultima tornata di partite, mentre la Spagna ha fatto leggermente meglio con un +0.875, ampliando di poco il distacco. Attualmente, la Spagna è seconda con 19.892 punti, mentre l'Italia insegue a 18.937. L'Inghilterra, saldamente in vetta con 22.178 punti, appare ormai irraggiungibile.

I punti che può accumulare la Fiorentina

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Seguendo le direttive UEFA, in Conference League dai gironi in poi (dagli ottavi di finale in avanti) un club (la Fiorentina in questo caso) può accumulare punti per la sua nazione nei seguenti modi: vincendo una partita (2 punti), pareggiando una partita (1 punto), arrivando ai quarti (1 punto), arrivando in semifinale (1 punto), arrivando in finale (1 punto). In caso, L'eventuale vittoria della competizione non apporterebbe alcun punto extra, ma la vincitrice otterrebbe comunque più punti degli altri club tramite le vittorie accumulate. Il totale dei punti accumulati devono essere diviso in base al numero delle squadre italiane iscritte, ad inizio stagione, in tutte le competizioni europee (8), andando così a creare il coefficiente che poi stilerà la classifica definitiva.

Il paradosso

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Questo sistema può creare un paradosso: avere meno squadre in Europa può aiutare un paese a guadagnare più punti nel ranking UEFA, ma riduce le possibilità di ottenere punti complessivi perché ci sono meno squadre in gara. È quindi un equilibrio tra qualità e quantità.

La classifica: i possibili scenari

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Se l'Italia recuperasse (anche per mano della Fiorentina) il secondo posto nel ranking, allora in Europa andrebbero, come lo scorso anno 8 squadre: 5 in Champions, 2 in Europa League e 1 (l'ottava) in Conference. Senza di esso, allora in Europa andrebbero in sette, col quinto posto che diventerebbe di diritto dell'Europa League. E il caso Coppa Italia? In corsa ci sono tre squadre (Milan, Bologna, Empoli) che potrebbero arrivare (ancora) all'ottavo posto o più in basso. In tale caso, i posti scalerebbero e, senza l'apporto del ranking UEFA, sarebbe la sesta ad andare in Conference League, con la quinta e la vincitrice della Coppa Italia in Europa League. Se arrivasse invece, il secondo posto nel ranking e la vincitrice della Coppa Italia arrivasse all'ottavo posto, allora sarebbe la settima ad andare in Conference League. Se la vincitrice della Coppa Italia arrivasse, invece, sempre con ranking a favore, al nono posto o in posizione inferiore, allora l'ottava sin classifica, sarebbe esclusa dalle coppe europee, mentre la settima andrebbe a fare la Conference.