Come arrivate alla doppia sfida?
—Siamo nel nostro momento di forma migliore, abbiamo perso solo un paio di partite nell'ultimo mese e mezzo. Nel nostro stadio ci saranno più di 55 mila persone: l'atmosfera sarà caldissima, un inferno per la Fiorentina. L'ultima partita che abbiamo perso in casa è quella contro il Chelsea ad ottobre.
Chelsea grande favorito poi...?
—Gli inglesi da inizio competizione sono senza avversari. Dietro di loro ci metto il Betis Siviglia e la Fiorentina. Noi vogliamo essere la mina vagante della competizione, magari prendendo proprio il posto della Fiorentina.
La Conference
—Le squadre forti in Conference hanno tutto da perdere. Perché ha l'obbligo di fare bene e non puoi permetterti di uscire con le altre piccole squadre. Sarebbe un disastro. La cosa particolare è che, nonostante si tratti di una competizione europea è pieno di squadre piccole e sconosciute. Al playoff siamo andati a giocare in Islanda, sul sintetico, a -15 gradi, senza tifosi e affrontando un lungo viaggio. E' totalmente diverso dalle altre due competizioni europee dove la concentrazione arriva per l'importanza delle partite, qui devi ricercarla te
Un aneddoto su Peluso
—Il mio futuro? Ho giocato in tanti paesi, con tanti allenatori e compagni di squadra. Un giorno mi vedo come allenatore, ma non sono ancora sicuro, perché è un ruolo che ti sfianca parecchio. Ho parlato con Peluso, mio ex compagno e oggi nello staff di Palladino e mi ha detto di continuare a giocare finché posso, anche a 40 anni se riesco
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