L’inchiesta aperta dalle procure di Roma (sul club giallorosso) e Tivoli (sul club biancoceleste e la Salernitana, all’epoca dei fatti ancora di proprietà di Claudio Lotito) hanno terremotato l’umore dell’universo capitolino, mentre la nuova proprietà granata – tutta nuova – ha già comunicato di non sentirsi toccata dalla vicenda che copre un arco temporale di quattro stagioni, dal 2017 al 2021. Le operazioni di mercato sospette sono 18 – 11 della Roma e 7 della Lazio – mentre i dirigenti iscritti nel registro degli indagati 16 (rispettivamente 9 e 7), fra cui i vertici passati e presenti delle due società: James Pallotta, Dan Friedkin e lo stesso Lotito. Nel linguaggio tecnico i reati ipotizzati sono false comunicazioni sociali e dichiarazioni fraudolente mediante falsa fatturazione, mentre per la Lazio c’è anche il possibile reato di emissioni di fatture per operazioni inesistenti. Sembra che le ipotesi di iper-valutazione oscillino fra il 30 e il 50%. Le operazioni "a specchio" fatte dai giallorossi sono state fatte con Sassuolo, Atalanta, Juve e Verona. Lo scrive l’edizione online Gazzetta.it.
Gazzetta.it
Roma e Lazio, occhio alle chat: ipotesi plusvalenze gonfiate del 30-50%
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I dettagli
—La rosea spiega come i dati da analizzare siano molteplici ed è per questo che difficilmente si potrà arrivare a sentenza (o ad archiviazione) prima dell’inizio della prossima stagione. D’altronde, c’è una enorme mole di dati da analizzare, visto che sono stati sequestrati una decina fra tablet e pc societari, oltre a 15 cellulari dei sedici dirigenti indagati. Rispetto all’inchiesta Prisma, gli importi, però, sono inferiori. Quelli riguardanti i giallorossi ad esempio, ben evidenziati, arrivano in totale a 42,5 milioni per calciatori spesso di ottimo rendimento. Sulla sponda laziale si attende con fiducia gli sviluppi delle indagini. Il club biancoceleste è convinto di aver agito correttamente ed è pronto a dimostrarlo. E confida anche nell’avvenuta certificazione da parte di Lega e Federcalcio delle varie operazioni di mercato finite sotto la lente dei magistrati. Insomma, da Frattesi a Cristante, da Spinazzola a Pellegrini, molti dei giocatori finiti nel mirino pare abbiano avuto o abbiano un valore di mercato in linea se non superiore a quello fornito al momento del trasferimento. Non è un caso che i siti specializzati nel mercato specifichino come gli algoritmi da loro usati nelle valutazioni diano solo dei riferimenti che non possono sovrapporsi alle esigenze tecnico-tattiche dei singoli club. Occhio però: se le procure si sono mosse, è possibile che abbiano in mano delle carte da scoprire. Saranno eventuali chat o intercettazioni a fare ancora una volta la differenza?
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