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Ribery, il Ramadan e l’eccezione prima delle gare. E gli allenamenti? Esperienza e professionalità

Calcio e Islam convivono insieme ormai da tempo, ma nel passato le turbolenze non sono mancate. Nessun problema invece per il numero sette viola

Redazione VN

Un mese di preghiera e digiuno da rispettare dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, quando è possibile introdurre un dattero o un bicchiere d'acqua. Poi segue il pasto serale. In una parola: Ramadan. Calcio e Islam convivono insieme ormai da tempo, ma nel passato (anche quello recente) le turbolenze non sono mancate. È sufficiente ricordare la polemica che nella scorsa stagione coinvolse Ziyech e Mazraoui dell'Ajax, definiti "irresponsabili" poco prima del rush finale di campionato e Champions da Raymond Verheijen, uno dei più famosi preparatori atletici d'Olanda. Ma ci sono anche altri casi: dalle dichiarazioni pre Russia 2018 dell'ex c.t. dell'Egitto Cuper ("Come posso allenare i giocatori di giorno senz'acqua e quando non hanno avuto nulla da mangiare?") a Muntari e Ozil.

Quelle che seguiranno saranno settimane di spiritualità e autodisciplina anche per Franck Ribery, convertitosi alla religione musulmana dopo l'incontro con la moglie Wahiba Belhami. Come riuscirà Bilal Yusuf Mohammed (nome islamizzato dell'asso francese) a coniugare la fede al ritorno all'attività fisica dopo il lungo infortunio e lo stop forzato per l'emergenza coronavirus? La domanda se la sono posta un po' tutti, anche se la carriera di Ribery, come quella di altri grandi giocatori di oggi come Salah e Pogba - che non hanno certo abbracciato ieri il musulmanesimo - parla per loro. Secondo quanto riporta un vecchio articolo di fanpage, Ribery, durante il Ramadan, digiuna durante gli allenamenti ma non durante il weekend, quando arriva il momento di scendere in campo.

Giusto specificare anche che oggi la stragrande maggioranza delle società professionistiche sono attrezzate per far fronte ai fisiologici scompensi fisici derivati dall'osservanza del Ramadan. Parliamo di percorsi nutrizionali e di allenamento su misura, accompagnati da una diversa gestione del sonno (visto che la cena è spostata più tardi rispetto agli orari convenzionali). Insomma, nessun problema per Ribery, ormai veterano nell'approccio a questo periodo dell'anno. E nemmeno per la Fiorentina, che potrà usufruire della professionalità dei suoi tesserati specializzati in materia.

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